17 maggio 2018. “L’incidente mortale di oggi in un appalto dell’Ilva di Taranto ci lascia ancora una volta sgomenti ed addolora tutta la Cisl. Siamo vicini alla famiglia, agli amici ed ai colleghi di Angelo, il giovane di appena 35 anni che ha perso la vita. Anche ad Arquata del Tronto c’è stato stamattina un grave incidente sul lavoro dove tre lavorarori sono rimasti gravemente feriti.
http://www.youtube.com/watch?v=YSbJSA0HHgE
Non possiamo assistere ogni giorno a questa carneficina nell’indifferenza delle istituzioni e di quanti hanno responsabilità sul tema della sicurezza e della tutela della salute. Serve una mobilitazione di tutto il paese. Non basta solo indignarsi o denunciare l’inosservanza delle norme di legge, dei regolamenti e dei contratti. Il sindacato non farà sconti a nessuno finchè non avremo più sicurezza e rispetto per la vita in tutti i luoghi di lavoro a partire dall’Ilva, dove sosteniamo la giusta protesta dei sindacati di categoria”. Lo scrive su Facebook la Segreteria Generale Cisl, Annamaria Furlan, esprimendo il cordoglio della Cisl ai familiari del lavoratore caduto oggi sul lavoro nella zona portuale dell’Ilva a Taranto e la solidarietà del sindacato ai tre lavorarori di Arquata del Tronto, feriti in un cantiere edile della Tre valli Umbre.
E a decorrere dalle ore 11 di oggi è stato indetto da Fim Fiom Uilm e Usb uno sciopero immediato fino a tutto il primo turno di domani 18 maggio per richiamare “con forza le precarie condizioni in cui vivono i lavoratori delle aziende dell’appalto e dell’indotto ILVA che alle continue tensioni di precarietà, mancanza di stipendi, incertezza sul futuro, aggiungono anche minori condizioni di sicurezza” . “Nel corso degli ultimi mesi -si legge nel comunicario unitario- sono stati consumati più scioperi (ultimo il 30 Aprile) denunciando le condizioni di sicurezza carenti, generate anche da una serie di mancanze organizzative, assenza di investimenti e manutenzioni più volte denunciati, oggi l’ennesimo inaccettabile episodio. Le scriventi OO.SS. ritengono non più rinviabile una seria discussione sull’intero sistema degli appalti che vengono ancor più aggravate dallo stallo della trattativa ILVA in cui uno dei punti delle nostre rivendicazioni è l’avvio di un vero e proprio codice degli appalti“.
15 maggio 2018. – “Abbiamo apprezzato che il Governatore Zaia abbia annunciato oggi l’apertura di un tavolo operativo di confronto tra le istituzioni e le parti sociali per apireinsieme come si affronta la situazione della sicurezza dopo il terribile incidente all’Acciaierie venete di Padova”. Lo ha detto la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, oggi a Castelnuovo sul Garda in provincia di Verona al Consiglio Generale della Cisl del Veneto.
http://www.youtube.com/watch?v=m4GL0u_4bIA
“Quella di Zaia è una prima risposta istituzionale. Ma bisogna andare avanti. Ci sono atti legislativi, far rispettare le regole, affrontare il tema della gestione degli appalti e dei troppi sub-appalti. Tutti siamo chiamati ad una assunzione di responsabilità soprattutto le imprese. Gli organismi nazionali, regionali e locali devono svogere meglio il loro ruolo di controllo e di prevenzione. C’è stato un calo di tensione sul tema della sicurezza in tutto il paese. E’ inammissibile che mentre si parla di programmi di governo nessuno discute e proponga cosa è necessario fare per fermare la strage che si consuma nei luoghi di lavoro, arrestare questo bollettino che ogni giorno ha le proporzioni di una guerra”.
La Furlan ha aggiunto che “purtroppo nel dibattito politico si parla troppo poco di quella che è la vera priorità per il paese e cioè il lavoro, la dignità e la sicurezza del lavoro, quindi invito chi sta stendendo il nuovo programma di governo a mettere al centro questo tema. Credo che il paese non possa più permettersi incertezze o ritardi ulteriori, abbiamo bisogno di un governo subito, di ripartire dalla crescita e dalla buona occupazione. Spero stanto che prevalga in tutti il senso di responsabilità. Io credo che la capacità della politica debba essere quella di fare sintesi. Mi pare che il Presidente della Repubblica Mattarella abbia già concesso abbondante tempo alle forze politiche. Ora si tratta di portare a compimento un progetto che deve essere presentato al paese con persone credibili, con coperture certe di bilancio perchè così ci chiede giustamente l’Europa e così si fa per una politica seria, perchè il paese ha bisogno di una guida autorevole”.
Roma, 14 Maggio 2018 – Proseguono inesorabilmente le morti sul lavoro. Dopo il terribile incidente di ieri avvenuto alle Acciaierie Venete di Corso Francia, a Padova, dove il crollo di un contenitore di acciaio fuso contenente 90 tonnellate di materiale incandescente ha provocato ustioni gravissime a quattro operai investiti dagli schizzi di magma, tre dei quali versano in gravissime condizioni, oggi l’ennesimo incidente. Questa volta in un cantiere navale a La Spezia che ha causato un morto ed un ferito. I due tragici incidenti sono avvenuti a pochi giorni dall’incidente alla Fincantieri di Monfalcone dove ha perso la vita un operaio di soli 19 anni e l’incidente avvenuto nella cava di marmo a Carrara dove un operaio è rimasto schiacciato sotto una pala meccanica.
“E’ una carneficina senza soluzione di continuità che ci addolora e ci indigna come sindacato” scrive sul suo account Twitter la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan esprimendo vicinanza alle famiglie dei lavoratori gravemente feriti a Padova e a La Spezia. “Bisogna fare qualcosa per fermare questo orrendo bollettino di guerra. La politica ponga il tema del lavoro e della garanzia di sicurezza tra le priorità dell`azione di governo. Servono più controlli, più investimenti, più prevenzione” torna a chiedere la leader della Cisl.
“Ormai le parole di cordoglio e di condanna per questi ripetuti incidenti mortali non bastano più di fronte ad un bollettino di guerra desolante che ogni giorno si allunga con il nome dell’ennesima vittima nell’indifferenza delle istituzioni e dell’opinione pubblica” aveva detto in occasione degli incidenti di Carrara e Monfalcone l’11 ed il 9 Maggio scorsi..
“Le morti bianche rischiano ormai di passare come un fatto abituale nel nostro paese, come se la vita, la dignità e la sicurezza di una persona che lavora non fosse un bene primario da tutelare e difendere in un paese civile. Dobbiamo fermare questa mattanza in nome dei principi etici e culturali sanciti nella Costituzione. Ogni volta che un lavoratore perde la vita nel proprio luogo di lavoro è una sconfitta per tutti gli italiani”.