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Lavoro. Fumarola al Cnel rilancia il nuovo Patto della Responsabilità su crescita, salari e coesione: “Verso un nuovo Patto sociale: crescita, equità e partecipazione”

Pubblicato il 20 Nov, 2025

“Grazie al Presidente Brunetta e al CNEL per l’ospitalità e per averci dato questa preziosa opportunità di confronto.
Un ringraziamento profondo e non formale ai rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale e accademico, che hanno dato spessore e contenuti a questa giornata. Ne è uscito, credo, un confronto autentico in cui si è delineata con nettezza quale sia la sfida di corresponsabilità che ci attende”. È quanto ha sottolineato oggi la Segretaria Generale della Cisl Daniela Fumarola chiudendo al Cnel il Convegno Cisl “Sul Cammino della Responsabilità: il Patto che serve al Paese e all’Europa”.

“Nel mare aperto in cui ci troviamo, la rotta giusta si tiene solo se remiamo tutti nella stessa direzione. Tanto più di fronte ai nodi strutturali che da decenni frenano il nostro Paese e alla prospettiva di un post-PNRR che non possiamo permetterci di affrontare ‘alla cieca’. Il 2026, e la fine dell’esperienza del Piano, è dietro l’angolo. Non possiamo arrivare a questa scadenza senza un progetto, una visione strategica per ‘il dopo’. Serve un accordo che definisca le strategie per aumentare integrazione sociale e produttività, assicurando la crescita per gli anni a venire attraverso investimenti in nuove tecnologie e capitale umano per evitare l’arretramento del sistema economico e del welfare”, ha aggiunto Fumarola.
Equità sociale e crescita sono due facce della stessa medaglia. Il primo obiettivo da conquistare per il Paese. Su questo indispensabile binomio va costruito un Patto tra soggetti responsabili e riformatori. Partendo da un presupposto: nessuno può affrontare da solo le transizioni radicali e le sfide in cui siamo già immersi. È il tempo, questo, non delle rivendicazioni solitarie, ma delle soluzioni condivise. È il momento non di dividere, ma di lavorare uniti. È la stagione non dello scontro, della contrapposizione identitaria, ma della cooperazione, delle convergenze tra le migliori energie. Istituzioni, sindacato, imprese, territori, con ruoli distinti e autonomie chiare, devono sentirsi chiamati a fare la propria parte nel quadro di una cooperazione strutturata su obiettivi condivisi”.

Rievocando le grandi intese del passato, la Segretaria Generale ha affermato: “Le intese del ’92 e ’93, riconosciute da tutti come tra le più rilevanti della nostra storia, non nacquero dal nulla. Furono il punto di arrivo di un lungo percorso. Una ‘lunga marcia’, che aveva già portato all’Accordo di San Valentino del 1984, che un decennio prima del Protocollo Ciampi aveva già messo sul tavolo tutte le carte di un nuovo modello di relazioni sociali e di sviluppo. A Ezio Tarantelli, ucciso esattamente quarant’anni fa, vogliamo dedicare non solo la giornata di oggi, ma tutto l’impegno che stiamo mettendo in questo nostro cammino verso un nuovo Patto. Il metodo Tarantelli, ossia uno scambio politico costante e strutturato tra soggetti responsabili, è oggi lo strumento più efficiente e moderno che possiamo adottare per rigenerare l’Italia e anche l’Europa”.

Sul fronte europeo, Fumarola ha sottolineato: “Serve un Patto per l’Europa e anche in Europa: un’Intesa che ponga al centro il Pilastro Sociale, facendolo diventare parte dei Trattati europei, che riscopra la forza del dialogo sociale per la definizione delle norme sul lavoro, capace di porre le condizioni per il deciso rafforzamento del tessuto produttivo continentale, aderendo al principio di neutralità tecnologica, investendo su un Fondo di equa transizione industriale e su una decarbonizzazione non ideologica. Dobbiamo puntare a una politica che miri a un mix di fonti, abbatta il costo dell’energia, realizzi concretamente l’autonomia energetica e la sovranità industriale”.

Riguardo alla Manovra, la numero uno Cisl ha aggiunto: “La Manovra deve essere il primo tassello di un mosaico che corrisponde a un Accordo per il Lavoro, la Crescita e la Coesione. Nei mesi scorsi abbiamo salutato con favore le aperture arrivate dalle istituzioni, a partire dal Presidente del Consiglio Meloni, che ha auspicato esplicitamente la sigla di un Patto. Ora bisogna passare dalle parole ai fatti. E il primo passo da compiere, in concreto, non può che essere un’Intesa tripartita. Il nucleo del Patto sta qui: in un incontro tra le rappresentanze del mondo datoriale e sindacale, sancito dal Governo, per affrontare e risolvere alcune delle questioni più urgenti”.

Sul tema salariale, la leader Cisl ha ribadito: “Il primo e fondamentale architrave di questo Patto collega salari e produttività. Il tema è vero e bruciante. Salari bassi vuol dire più diseguaglianze, domanda aggregata al palo, fuga di giovani talenti all’estero e freno agli investimenti nelle competenze. Ma non esistono scorciatoie. Chi pretende di affrontare la questione con un salario minimo legale mistifica la realtà. I salari orari non sono una variabile indipendente dell’economia, e a deciderne la congruità deve essere l’incontro libero e autonomo delle relazioni industriali. Stabilire una cifra arbitraria, tanto più se indifferenziata e slegata dalla contrattazione, rischia di comprimere i salari medi, di far uscire migliaia di aziende da contratti nazionali che coprono oltre il 95% dei lavoratori e di aumentare il sommerso. La sola via è far crescere le retribuzioni insieme alla produttività. È puntare sulla contrattazione. È combattere i contratti pirata con strumenti che già abbiamo e con il coinvolgimento del CNEL. Chi vuole dare ai partiti il potere di decidere sui salari o sulla rappresentanza non fa un buon servizio né ai lavoratori né alla democrazia di questo Paese. Per affrontare senza demagogia la questione bisogna partire da un approccio scientifico, non demagogico, sorretto da dati e analisi reali”.

Sulla contrattazione decentrata Fumarola ha aggiunto: “Bisogna detassare in modo strutturale il lavoro e rinnovare tempestivamente i contratti nazionali. Ma soprattutto, diffondere e valorizzare la contrattazione di secondo livello. La Cisl propone di istituire per ogni lavoratrice e ogni lavoratore il diritto alla contrattazione decentrata, intervenendo con il livello territoriale dove non si applicano accordi aziendali. Sarebbe un passo fondamentale per andare oltre quel 30% scarso di copertura attuale e per ottenere aumenti retributivi collegati anche a diffuse e concrete forme di partecipazione”.

Sul rapporto innovazione–lavoro, la Segretaria Cisl ha sottolineato: “Innovare non può mai significare rottamare il lavoro: al contrario, significa emanciparlo, dargli cittadinanza, creare nuove professionalità, liberare creatività. Concetti che vanno di pari passo con un altro asse fondamentale del Patto: la partecipazione, unita a una flessibilità buona e contrattata. Si tratta di una delle connessioni più strategiche che il Patto della responsabilità dovrebbe realizzare. Oggi più che mai, coinvolgere chi lavora nelle decisioni che riguardano l’organizzazione del lavoro e l’innovazione è una scelta win-win: aumenta la motivazione e il benessere delle persone e, al tempo stesso, migliora l’efficienza e la capacità innovativa delle imprese. Possiamo e dobbiamo creare sedi e strumenti permanenti di partecipazione: comitati paritetici in azienda sulla sicurezza e sull’organizzazione degli orari e dei turni. Ma anche consigli di fabbrica ‘4.0’ dove discutere le condizionalità sociali legate all’introduzione di nuove tecnologie”.

E sul tema sicurezza, Fumarola ha riproposto la strada di una alleanza: “Al centro di tutto deve esserci una grande e rinnovata sinergia sulla salute, sicurezza e benessere nei luoghi di lavoro. Siamo ancora di fronte a una vera emergenza sociale: in Italia continuano a morire sul lavoro in media tre persone ogni giorno. A queste tragiche morti si aggiungono centinaia di migliaia di infortuni gravi e di malattie professionali. Su questo terreno non ci si può dividere: istituzioni, imprese e sindacati devono fare fronte comune per fermare la strage quotidiana. Abbiamo leggi avanzate e non sono pochi i recenti passi avanti. Ma occorre fare di più sul fronte dei controlli, sfruttando le nuove tecnologie e potenziando la prevenzione. Servono più ispettori e ispezioni mirate, anche con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale, incentivi alle imprese che investono in innovazione sociale e partecipazione; occorre una cultura diffusa della sicurezza da coltivare a partire dalla scuola”.

Chiudendo i lavori, Fumarola ha affermato: “La giornata di oggi ha mostrato che esiste uno spazio comune di dialogo e di proposta. Sta a tutti noi riempirlo di contenuti e di impegni concreti. Diciamo alla politica: non abbiate paura di coinvolgere le parti sociali nelle grandi scelte: il dialogo rafforza la vostra azione. Chiediamo alle imprese di investire sul lavoro, sulla qualità e sulla partecipazione: conviene, è un investimento sul futuro del Paese oltre che sul vostro. E agli altri sindacati confederali chiediamo di convergere nel perimetro di un fronte sociale riformista, che punti a costruire la frontiera di una nuova stagione di cooperazione trilaterale”.