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Lavoro. Fumarola al Consiglio generale della Cisl Marche: “Serve attenzione al ceto medio, riduzione dell’Irpef, defiscalizzazione delle tredicesime e politiche concrete per la conciliazione. Le piazze si riempiono solo quando il dialogo non porta risultati”

“La CISL non commenta le scelte altrui, che sono legittime così come lo sono le nostre. Ciò che ci distingue, ieri come oggi, sono il merito e il metodo”. Lo ha detto a San Benedetto del Tronto oggi la Segretaria Generale della Cisl Daniela Fumarola a margine del Consiglio Generale della Cisl Marche. “Noi riteniamo che le piazze debbano essere riempite soltanto quando tutti i momenti di confronto non producono alcun risultato concreto. Lo abbiamo fatto con i lavoratori metalmeccanici e lo abbiamo fatto in altri settori colpiti da profonde crisi. Il nostro obiettivo resta quello di conquistare tavoli di confronto, mantenerli attivi, avanzare proposte concrete e verificare attentamente i contenuti delle risposte che ci vengono fornite. Solo dopo aver accertato che non esistono più spazi di dialogo utili per ottenere i migliori risultati possibili nel contesto dato, la CISL ritiene necessario ricorrere ad azioni di mobilitazione. Per quanto riguarda la manovra economica, auspichiamo che vi sia una particolare attenzione per le famiglie, per le donne, per le madri lavoratrici, perché abbiamo la necessità di mantenere e valorizzare la presenza femminile nel mercato del lavoro, soprattutto di quelle donne che ogni giorno affrontano la sfida della conciliazione tra vita personale e professionale. In questa direzione, la CISL ha evidenziato alcune priorità fondamentali nel confronto con il Governo, ribadendo la richiesta di:
Maggiore attenzione al ceto medio;
• Riduzione dell’aliquota Irpef dal 35% al 32% fino a 60.000 euro di reddito;
• Defiscalizzazione delle tredicesime, sia per i lavoratori che per i pensionati.

Oltre a queste proposte, riteniamo centrale la questione delle donne lavoratrici e della conciliazione. Noi assegniamo a questo tema una valenza più ampia: la conciliazione non deve essere considerata un compito esclusivo delle donne, ma deve trasformarsi in condivisione, in vera genitorialità condivisa. Perché ciò accada, è necessario costruire strumenti concreti di sostegno e politiche mirate che accompagnino questo cambiamento culturale e sociale. Crediamo anche che sia importante dare risposte a chi lavora, soprattutto a chi svolge lavori scomodi, ma riteniamo altrettanto fondamentale valorizzare i frutti della contrattazione di secondo livello. Un’attenzione alle persone, alle famiglie e alle imprese deve restare al centro dell’azione del Governo e del confronto con le parti sociali. Vedremo quali saranno le scelte dell’Esecutivo, perché – come purtroppo è accaduto anche lo scorso anno – dobbiamo fare i conti con le risorse disponibili. È necessario essere onesti nell’affrontare questi temi, che sono fondamentali per le persone che rappresentiamo, sapendo però che non si può fare una manovra in deficit, perché questo ci viene imposto dall’Europa.”