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Lavoro. Fumarola al Convegno dell’Università degli Studi di Firenze: “La partecipazione sia il cuore di un nuovo Patto della Responsabilità”

Pubblicato il 14 Nov, 2025

“La partecipazione non può restare una bella parola sulla Gazzetta Ufficiale: deve diventare una pratica viva e condivisa nello sviluppo del Paese”.
È con queste parole che la leader della CISL, Daniela Fumarola, è intervenuta oggi a Firenze, a Villa Ruspoli, nel corso del Convegno “La legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa: dalla Costituzione formale alla Costituzione vigente”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Firenze.

Fumarola ha ringraziato l’Ateneo e l’Ucid per aver dedicato un approfondimento a un tema che, ha ricordato, «costituisce un pilastro fondamentale del rapporto tra capitale e lavoro, richiamato esplicitamente nell’articolo 46 della nostra Costituzione e decisivo per affrontare le sfide di questa fase storica».

Ripercorrendo il cammino che ha condotto all’approvazione della legge 76/2025, ha sottolineato: «Tre anni fa abbiamo scelto di concentrare tutte le nostre energie per dare al Paese una legge sulla partecipazione. Una norma non precettiva, che si affida alla forza delle relazioni industriali e alla piena autonomia del confronto contrattuale».

La segretaria generale della CISL ha evidenziato come la trasformazione tecnologica e produttiva in atto stia modificando profondamente interi settori: «Siamo nel pieno di una rivoluzione epocale dagli esiti incerti per l’occupazione. Non possiamo affrontarla con relazioni industriali di stampo novecentesco».

Fumarola ha quindi richiamato il ruolo di tutti gli attori: «La partecipazione è una sfida che riguarda noi sindacati, i datori pubblici e privati, e naturalmente il Governo, a cui chiediamo di rifinanziare nella prossima Manovra il Fondo previsto dalla legge».
Ha poi ribadito l’impegno della CISL sulla formazione: «È la prima leva per costruire basi solide, culturali ed etiche, capaci di sostenere la scelta partecipativa in tutte le sue forme».

Concludendo, ha rilanciato l’orizzonte politico e sociale della partecipazione: «Vogliamo farne il perno di un nuovo “Patto della Responsabilità”, che unisca istituzioni e parti sociali in una strategia condivisa, sul modello dei grandi accordi concertativi».