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Industria alimentare: siglato il rinnovo del CCNL. Furlan: “Rinnovare tutti i contratti scaduti e’ la strada responsabile per cambiare in maniera moderna ed innovativa le relazioni industriali”

Pubblicato il 31 Lug, 2020
31 luglio 2020 – “Una notizia molto positiva il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare, un settore trainante dell’ economia italiana”. Lo sottolinea la Segretaria Generale Cisl Annamaria Furlan. “Si tutelano le retribuzioni e si introducono nuove garanzie molto innovative sulla formazione, sul lavoro agile, sulla partecipazione dei lavoratori, sul welfare, sui congedi parentali, sul lavoro notturno e su altre importanti norme pattizie in linea con il patto della fabbrica. Rinnovare tutti i contratti scaduti è oggi la strada responsabile per cambiare in maniera moderna ed innovativa le relazioni industriali ed affrontare in uno spirito di collaborazione tra imprese e sindacati le sfide e le trasformazioni oggi necessarie nel mondo del lavoro”, aggiunge la leader Cisl..
 
A dare la notizia del rinnovo i sindacati di categoria, che dopo due giorni di ulteriori negoziazioni non-stop hanno portato a termine un accordo sul quale esprimono piena soddisfazione. Lintesa per il  rinnovo del CCNL dell’industria alimentare 2019-2023 tra Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Unionfood, Ancit e AssoBirra, è stata siglata nella notte. 
 
“Il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’industria alimentare rappresenta un investimento per la ripartenza del Paese: ha vinto il senso di responsabilità, ha prevalso la capacità del sindacato di negoziare per sostenere un settore che è divenuto il secondo manifatturiero d’Italia, e che, nonostante le tante difficoltà legate ai canali della ristorazione e del turismo, a causa della pandemia, non ha mai smesso di produrre il cibo per le tavole degli italiani, dimostrando anche grande capacità di adattamento ai repentini cambi di rotta da parte dei consumatori”. Questo il commento di Onofrio Rota, Segretario generale della Fai Cisl. 
L’accordo prevede un aumento salariale, con 119 euro a regime, a cui si aggiungono 5 euro di welfare e 30 euro per coloro che non sono coinvolti nella contrattazione di secondo livello, “incentivando le imprese a realizzarla”.
“Siamo nel bel mezzo di una crisi inedita – conclude la nota della Fai Cisl – e sarebbe diabolico lasciare che a entrare in crisi sia anche la contrattazione nazionale di un settore che traina il Made in Italy nel mondo. Per questo il prossimo obiettivo è la sigla del contratto con tutte le altre associazioni di imprese. Il risultato raggiunto rappresenta davvero una grande prova di responsabilità e autorevolezza da parte del sindacato, nonché una bellissima pagina di partecipazione democratica da parte di lavoratrici e lavoratori, che fino al 2023 potranno contare su un contratto innovativo, di prospettiva, di tenuta e rilancio del Paese”.

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