CISL
CISL

  1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Primo Piano
  6. /
  7. Manovra. Cgil Cisl Uil...

Manovra. Cgil Cisl Uil al Governo Conte: “Servono impegni precisi e risposte nell’interesse del paese”

Pubblicato il 17 Nov, 2020

Landini Furlan Bombardieri18 novembre 2020 – “Nella manovra approvata dal Governo manca un vero progetto-Paese, contiene misure insufficienti per i lavoratori del Pubblico impiego, per le politiche attive, la scuola, la sanità, il fisco. Ed i pensionati sono ancora una volta penalizzati”. Così stamani Annamaria Furlan dalle pagine del quotidiano ‘Il Dubbio’ commenta la manovra il cui testo, dopo il via libera ieri del Consiglio dei Ministri, è atteso alla Camera e poi al Senato per la ratifica finale.

“Abbiamo ribadito ancora una volta che accanto alla manovra è necessario discutere l’utilizzo delle risorse europee, solo questo fa capire e ci da’ un’idea di futuro per il Paese” ha sottolineato ai microfoni di Labor tv. E poi mancano risorse su aspetti fondamentali.  Troppo poche le risorse per parlare di riforma del fisco, non ci sono risorse sulla non autosufficienza come mancano le risorse adeguate per il rinnovo dei contratti di pubblico impiego e sanità”.  

E sul tema del rinnovo si è soffermata anche nel suo intervento a Uno Mattina su Rai 1. “Il rinnovo è il giusto riconoscimento del lavoro delle persone” ha detto. “Questo vale per il pubblico impiego e per tutti i settori privati. La verità è che sta venendo meno il valore sociale del lavoro nel paese”. Vedi anche la scuola dove “i numeri delle assunzioni previsti dalla legge di bilancio non coprono nemmeno un quinto dei precari. E poi dobbiamo anche ridiscutere le varie tipologie contrattuali e riformare gli ammortizzatori sociali che vanno estesi a tutti i lavoratori”.  

Cgil Cisl Uil ieri dopo il sì del CdM hanno spiegato in una nota congiunta di aver posto nell’incontro svolto con il Presidente del Consiglio ed i Ministri dell’Economia e delle Finanze, del Lavoro e dello Sviluppo Economico “il tema di definire un nuovo metodo di dialogo costante nel tempo e fondato sul confronto preventivo all’assunzione delle decisioni. Di fatto la Legge di Bilancio  -si legge nella nota  – c’è stata presentata dopo l’approvazione nel Consiglio dei Ministri, a scelte quindi già fatte. Le decisioni economiche, produttive, sociali che il nostro Paese e l’Europa sono chiamati a compiere per ridurre le diseguaglianze esistenti, creare lavoro stabile e in risposta alla grave crisi sanitaria ed ambientale che stiamo vivendo, richiedono il massimo di condivisione, di unità e di coesione sociale”. Così Cgil Cisl Uil in una nota congiunta all’indomani dell’incontro svoltosi in videoconferenza con il Governo.
“Per queste ragioni -. spiegano – abbiamo indicato da tempo nella protezione e creazione di lavoro di qualità, nel rafforzamento del sistema sanitario utilizzando tutte risorse disponibili a partire da quelle europee e a partire dal Mes sanitario e nell’istruzione, le priorità che rappresentano in questa fase complessa leve importanti per lo sviluppo e la crescita del paese, oltre che una risposta agli effetti sociali ed economici che la crisi pandemica sta determinando.
La legge di bilancio – prosegue la nota – si concentra sul sostegno e la difesa del nostro sistema produttivo e dei servizi e la protezione del lavoro anche recependo i positivi contenuti dell’accordo sulla proroga del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione e rende strutturale la nuova detrazione sul lavoro dipendente, dall’altro deve essere ulteriormente qualificata e migliorata. È necessario infatti – oltre che intervenire sui temi che l’emergenza pandemica sta determinando – porre la basi della ripresa e della rinascita del paese a partire dagli investimenti pubblici finalizzati allo sviluppo sostenibile”.
Per le tre confederazioni “appaiono non sufficienti le risorse previste per una giusta riforma fiscale, in relazione ad un obiettivo di un modello fiscale complessivo, ben rimodulato, quale strumento di equità e di crescita, che riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e pensionati.
Allo stesso modo è necessario rafforzare la contrattazione pubblica e privata: ciò significa – ricordano – introdurre la defiscalizzazione degli aumenti contrattuali e incrementare in legge di bilancio le risorse finanziarie per i contratti pubblici, che allo stato valutiamo insufficienti per un rinnovo dignitoso e capace di avviare una reale riforma e digitalizzazione della pubblica amministrazione. I settori pubblici soprattutto in questa fase devono essere rafforzati per contrastare il progressivo impoverimento a cui negli anni che abbiamo alle spalle sono stati sottoposti, per questa ragione, appare non più rinviabile, un piano di assunzioniche consenta soprattutto nei settori più esposti – sanità e istruzione e servizi educativi in particolare – di rispondere agli effetti più pesanti dell’emergenza sanitaria e sociale.
Sul lavoro – aggiungono – ribadiamo la volontà di continuare a confrontarci sul tema del cambiamento della riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive: occorre rapidamente raggiungere una sintesi in relazione sia agli effetti della pandemia che in relazione alle profonde trasformazioni che il mercato del lavoro sta attraversando. Ma per fare ciò, è necessario che già nella legge di bilancio siano collocate maggiori risorse per questo obiettivo, a partire dal rafforzamento dei Contratti di Solidarietà, dal prolungamento della Naspi, potenziamento dei centri per l’impiego e politiche attive del lavoro che giudichiamo non sufficienti, comprese le necessarie tutele ai lavoratori più fragili.
La Legge di Bilancio recepisce solo in parte le proposte emerse nel confronto tra il Governo e i Sindacati sulla previdenza. Ed in particolare vanno rafforzati Ape sociale, isopensione, quattordicesimae va individuata una soluzione definitiva per gli esodati.
Riteniamo inoltre inaccettabile che ancora una volta manchino in legge di bilancio le risorse e il quadro di riferimento per affrontare il tema della non autosufficienza che ha impatti pesanti nella condizione materiale delle famiglie e delle donne in particolare.
Infine, riscontriamo nella legge di bilancio l’assenza di un disegno sistemico per una nuova politica industriale e dello sviluppo collocata in un quadro che possa rispondere in modo coordinato alle sfide che il paese ha di fronte: si conferma infatti la scelta di utilizzare lo strumento dell’incentivazione e della decontribuzione senza definire le necessarie condizionalità a partire dall’applicazione dei CCNL e dal contrasto alla precarietà e la necessaria cornice che sappia indirizzare le risorse ai settori strategici e a quelli più in crisi.
Su questi punti chiediamo al Governo di assumere impegni precisi, pienamente disponibili ad affrontare con responsabilità così come accaduto nella fase più difficile della pandemia, le singole partite. Ma vanno date risposte che consentano oggi di fare, tutti insieme, passi avanti nell’interesse collettivo del Paese.
Così come chiediamo con urgenza di aprire un confronto sulle priorità delle risorse di Next generation EU che riteniamo decisive per la ripartenza e per avviare una pagina e una stagione nuova improntata ad un modello di sviluppo che sappia dare le risposte alle tante disuguaglianze di genere, territoriali e sociali del nostro paese, che sappia cogliere le sfide dell’innovazione e della riconversione ecologica e che determini le condizioni per creare occupazione e benessere” conclude la nota.

Condividi