“In attesa di leggere e valutare con attenzione il testo definitivo che uscirà dal Consiglio dei Ministri, riteniamo di grande rilievo alcune anticipazioni rese oggi dal Governo in conferenza stampa. Dichiarazioni che, se confermate, farebbero emergere diverse misure in linea con le rivendicazioni della CISL”. Lo afferma in una nota la leader CISL, Daniela Fumarola.
“Nel quadro di una Manovra fortemente vincolata dai margini del Patto di Stabilità – sottolinea Fumarola –, non mancano interventi che mettono al centro salari, produttività, famiglia e coesione territoriale. Di assoluta importanza l’operazione che si compie sul ceto medio, a cominciare dalla la riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35 al 33% per i redditi tra 28 e 50mila euro. Serve su questo uno sforzo ulteriore alzando la soglia di applicazione fino a 60mila euro e riducendo nettamente quella di sterilizzazione dei 200mila. Va inoltre scongiurato l’innalzamento automatico dell’età pensionabile”.
Positivo per la CISL “anche l’impianto della detassazione degli accordi di produttività negoziati a livello decentrato e dello sgravio per il lavoro scomodo – notturno e festivo – con l’esclusione opportuna degli straordinari. Ribadiamo la richiesta di innalzare la soglia di defiscalizzazione per il welfare contrattato di natura sociale, anche nel pubblico impiego, di procedere alla detassazione delle tredicesime da lavoro e pensione già da dicembre 2025 e di innalzare il valore reale delle pensioni in essere, con particolare riferimento alle minime, che non possono solo recuperare l’inflazione”.
“Sulla pace fiscale resta netto il nostro no a condoni e sanatorie generalizzate. La vera giustizia fiscale si costruisce con una lotta seria all’evasione, che peraltro in questi anni ha dato buoni risultati, e con una tassazione più incisiva sulle rendite speculative immobiliari e finanziarie, oltre al condivisibile contributo di solidarietà chiesto dal nostro sindacato e introdotto dal Governo”.
Sul versante del sostegno alla contrattazione giudichiamo positivamente la tassazione agevolata al 5% degli incrementi contrattuali derivanti dai rinnovi dei CCNL, con soglia fino a 28mila euro e retroattività a tutto il 2025. E’ tuttavia urgente comprendere meglio il funzionamento della disposizione perché non comporti trattamenti differenziati tra i contratti collettivi. Così si sostengono i salari più bassi, si integrano gli interventi a favore del ceto medio e non si penalizzano le categorie che hanno rinnovato durante l’anno corrente. Resta poi prioritaria la rapida chiusura del contratto degli enti locali e il reclutamento di nuovo personale sanitario, con l’obiettivo di elevare le retribuzioni di medici, infermieri e operatori della salute. La stessa attenzione va posta tuttavia anche nei comparti della Scuola, dell’Università e della Ricerca”.
“Sotto il profilo dell’inclusione femminile e giovanile nel mercato e del sostegno alla famiglia e alla natalità si profilano interventi positivi che però vanno rafforzati e concentrati soprattutto consolidando le leve di conciliazione vita-lavoro, bonus finalizzati ai servizi di welfare, consolidamento degli strumenti di fiscalità di vantaggio per le imprese che assumono donne e under 35”.
“Va accolto con favore l’incremento del Fondo Sanitario Nazionale: bisogna osare di più – dentro e oltre la manovra – anche mettendo in campo risorse strutturali e coraggiose su non autosufficienza, flessibilità previdenziale e contrasto alla marginalità e alla povertà, oltre a definire finalmente un vero Piano Casa capace di rispondere ai nuovi bisogni sociali”.
“Condivisibile – continua Fumarola – la conferma e il potenziamento della dote destinata alla ZES unica, misura necessaria anche alla luce dell’estensione dell’area a Abruzzo e Umbria. Alla coesione territoriale va però affiancata una più forte impostazione di politica industriale e infrastrutturale verso una transizione fondata sulla sostenibilità sociale”.
“Valutiamo positivamente gli elementi di apertura e di ascolto che il Governo ha mostrato – conclude Fumarola – ma sarà fondamentale migliorare la manovra nel corso dell’iter parlamentare, collegandola a riforme strutturali da costruire insieme anche oltre i limiti della Legge di Bilancio, a partire da una previdenza più flessibile e inclusiva, attraverso un dialogo costante tra parti sociali e Governo. In questa prospettiva si inserisce la nostra mobilitazione del ‘Cammino della Responsabilità’, un percorso che guarda alla Legge di Bilancio a si proietta anche oltre, per costruire le ragioni di un nuovo riformismo sociale anche in vista della fine del sostegno del PNRR. Un’iniziativa che vuole unire le forze del Paese attorno a obiettivi strategici comuni: lavoro di qualità, crescita, migliori retribuzioni, competitività e coesione sociale”.