“Il Manifesto programmatico della Cisl Campania non é un documento di circostanza, ma una piattaforma nata da un osservatorio privilegiato, quello del lavoro, dove ogni giorno si incrociano bisogni, tensioni, incertezze, ma anche energie preziose. Una fotografia nitida delle sfide della Campania, una regione non piegata, con potenzialità enormi e ritardi altrettanto grandi. Non è una denuncia sterile, ma la proposta che chiama ciascuno a fare la propria parte”. Lo ha dichiarato la leader Cisl Daniela Fumarola, concludendo oggi a Napoli il Consiglio generale della Cisl Campania. “Al neo presidente Fico noi chiediamo adesso un confronto franco e serrato. Se il Mezzogiorno deve crescere, la Campania puo’ e deve diventare davvero quel polo strategico per lo sviluppo nazionale che per posizione geografica, capitale umano e dimensione economica potrebbe essere. La sanità deve tornare a essere in Campania, come in tutte le regioni, prossimità, cura, tutela della dignità della persona, e non un viaggio infinito tra liste d’attesa e servizi insufficienti. Anche le politiche attive devono diventare concretezza e non retorica, perché la dispersione dei giovani, la precarietà strutturale, l’assenza di opportunità sono la prima emergenza sociale del Mezzogiorno. Tanti sono i nodi da affrontare con il confronto con le istituzioni: penso alle infrastrutture interne, che spesso non collegano ma separano, ai trasporti che rischiano di costruire distanze invece di colmarle, alle aree interne che si svuotano e dove i giovani sono costretti ad emigrare in assenza di occasioni di lavoro, alla povertà abitativa e le fragilità familiari. Bisogna avere una visione, un’idea di Paese, non limitarsi all’oggi, al contingente. È per queste ragioni che noi insistiamo sulla necessità di stringere un grande Patto della Responsabilità partendo dal lavoro, dalla sua sicurezza, qualità e stabilità. Occorre mettere intorno allo stesso tavolo istituzioni, sindacato, imprese e territori, chiedendo a ciascuno di assumersi la propria parte senza cercare scorciatoie, rifugiarsi nello scontro rituale, tornare ad ideologie che non parlano più alla vita reale delle persone. Servono continuità, chiarezza e volontà politica: lo diremo forte e chiaro, sabato a Roma nella nostra manifestazione. All’Italia serve un nuovo clima sociale, un orizzonte comune, una nuova responsabilità condivisa che sostituisca lo scontro permanente con la cooperazione consapevole”.








