“La partecipazione è una sfida che riguarda noi per primi, che come sindacato l’abbiamo fortemente voluta, ma anche i datori di lavoro privati e pubblici”. Così la Segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola oggi a Firenze, presso la Camera di Commercio, concludendo i lavori del Consiglio Generale della Ust Cisl di Firenze Prato che oggi approfondisce il tema dell’applicazione della legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese voluta dalla Cisl. “Da parte nostra – ha proseguito la leader della Cisl – c’è l’impegno forte ad un grande investimento formativo per dare forza e slancio ad un processo di cambiamento che richiede basi solide non solo dal punto di vista culturale ma anche etico e morale, per educare ad una soggettività sociale capace di sostenere la prospettiva e la scelta della partecipazione in qualunque sua accezione. Vogliamo trasformare la partecipazione da fenomeno significativo, ma diffuso a macchia di leopardo nel nostro Paese, ad opzione estesa a tutti. Senza imposizioni dall’alto, ma attraverso la contrattazione, da una scelta consapevole dell’impresa e dei lavoratori. La partecipazione non è un abito a taglia unica, ma risponde alle esigenze e alle peculiarità di ogni singola azienda, di ogni particolare settore, di ogni singolo territorio. L’obiettivo – ha concluso – è restituire al lavoro il senso che la nostra stessa Costituzione gli attribuisce: un percorso di crescita personale che costruisce identità, dignità, rappresentanza sociale e senso di appartenenza alla comunità”.
Si è poi espressa sulla manovra in vista dell’incontro di oggi a Roma fra governo e sindacati cui parteciperà: “Chiediamo che nella nuova legge di bilancio si abbia un’attenzione particolare alle persone, alle imprese, alle famiglie: questo significa andare incontro alle esigenze del ceto medio che ha sofferto in maniera particolare in questi ultimi anni. Proponiamo la riduzione dell’aliquota Irpef – ha aggiunto – dal 35% al 32% almeno fino a 60mila euro; proponiamo la detassazione delle tredicesime da subito; pensiamo che sia importante dare un segnale per i lavoratori degli enti locali, quindi un fondo perequativo che possa in qualche modo aiutare soprattutto coloro che lavorano in Province e Comuni in uno stato di dissesto, perché quei lavoratori rispetto ai loro colleghi hanno dei salari più bassi”. Inoltre, ha aggiunto Fumarola, “pensiamo che vada data un’attenzione molto particolare alle famiglie, alle donne, ai giovani, e crediamo che questo si debba realizzare razionalizzando tutta una serie di bonus che oggi sono molto frammentati, mentre invece bisognerebbe, a saldo invariato, orientarli verso obiettivi più condivisi e duraturi”.
“Andremo ad ascoltare, valutare nel merito, proporre i nostri obiettivi e tireremo le somme soltanto dopo che ci è chiaro il quadro, soltanto quando il confronto non ha più speranza di poter portare dei risultati concreti alle persone che rappresentiamo. Se questo si riesce a fare tutti insieme, bene, altrimenti andiamo avanti con chi c’è”- ha concluso Fumarola.
Le pensioni? “Non siamo favorevoli a che aumenti” l’età pensionabile – ha sottolineato ancora la leader della Cisl – ma diciamo che bisogna aprire un confronto su tutta la materia pensionistica perché vogliamo portare delle proposte“, a partire da “una pensione di garanzia per i giovani” e a “rendere più agevole l’uscita dal mercato del lavoro, un’attenzione a chi oggi è in pensione e alle donne, con Opzione Donna che non deve essere appesantita”. Serve, poi, “un’attenzione particolare alla previdenza complementare – ha concluso – perché i giovani devono comprendere che oggi disegnano il proprio futuro previdenziale per il domani”.