“Il lavoro è la prima grande infrastruttura della legalità. Non è soltanto reddito: è autonomia, libertà, uno strumento per poter dire no al ricatto, a un compromesso che sembra conveniente oggi ma è devastante domani. Il lavoro è ciò che impedisce a un giovane di diventare prigioniero del favore, dell’obbligo, della dipendenza. Un territorio che crea lavoro vero, stabile, dignitoso, è un territorio che costruisce anticorpi solidi contro l’illegalità. E questo vale ovunque, ma ancora di più nel Sud e in Calabria, dove la mancanza di opportunità spinge i giovani ad andare via o a sentirsi senza alternative>>. Lo ha detto oggi a Crotone la Segretaria Generale della Cisl Daniela Fumarola che presso il Teatro Comunale ha concluso con il suo intervento l’iniziativa della Cisl Magna Grecia (Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia) “Semi di Legalità: cultura e sviluppo per il futuro del territorio”, dedicata alla promozione della cultura della legalità e rivolta in particolare agli studenti delle scuole superiori.
“Accanto al lavoro- ha proseguito la Fumarola – c’è un secondo pilastro: la scuola. E’ qui che si incontrano le prime regole condivise, che si impara il valore della parola data, del rispetto, del merito, della responsabilità personale. È a scuola che si comprende che educazione e legalità non sono concetti paralleli, ma dimensioni che si intrecciano, perché la formazione non è soltanto trasmissione di contenuti: è accompagnamento, fiducia, testimonianza. La legalità non cresce per decreto ma quando istituzioni, scuola, lavoro e società civile riescono a parlarsi e a riconoscere il proprio ruolo, quando ciascuno sente di voler essere parte della costruzione di un clima pubblico più giusto, libero e trasparente”.
“‘Semi di Legalità’ nasce con questo spirito costruttivo qui in Calabria – ha aggiunto la leader della Cisl – perché in questa regione la domanda di futuro è più forte che altrove, perché in questa terra bellissima, ma non priva di contraddizioni, la criminalità organizzata non è soltanto un fenomeno giudiziario, ma una pressione quotidiana sulla vita economica, sociale, professionale”, ha precisato Fumarola sottolineando che: Quando un territorio è inquinato dalla criminalità paga un prezzo che tutti avvertono: servizi più deboli, infrastrutture che non si fanno, imprese scoraggiate, investitori che si allontanano, giovani costretti a partire. È come una tassa non dichiarata, che pesa sul futuro più ancora che sul presente. Al contrario, dove le regole sono chiare e rispettate, dove la trasparenza è un valore condiviso, la Pubblica Amministrazione funziona bene e non crea ostacoli inutili, le imprese crescono, il lavoro si qualifica, il territorio diventa più attrattivo” – ha concluso.









