“Si deve fare tutto il possibile per arrivare alla fine delle ostilità, al ritiro delle truppe del Cremlino, al protagonismo dei negoziati. Sapendo però che da una parte c’è un popolo che resiste, centinaia di migliaia di profughi, donne e bambini che fuggono dai bombardamenti e dall’altra c’è un esercito invasore guidato da un autocrate senza scrupoli”. Lo ha detto oggi il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra al Congresso della Cisl Lazio.
“Per questo condividiamo senza mezzi termini le decisioni assunte da governo ed Europa sul piano delle sanzioni e degli aiuti alla popolazione colpita. E anzi chiediamo sforzi maggiori per porre fine ad un’aggressione folle, sconsiderata, omicida, condotta in modo del tutto ingiustificato da Mosca. Da parte nostra abbiamo attivato un Fondo di solidarietà per consentire a lavoratori, pensionati, cittadini ed imprese di partecipare a progetti umanitari per le famiglie colpite, per finanziare progetti umanitari rivolti a rifugiati e profughi. Tutti dobbiamo sentirci coinvolti attivamente. Anche le parti sociali”.
Sbarra ha sottolineato che “il primo effetto delle crisi, di una pandemia, di una guerra è sempre lo stesso: aumentano le disuguaglianze, la povertà, la disoccupazione. Non sfugge a questa pesante regola il nostro Paese: sono oltre 10 milioni, le persone sotto la soglia dell’incapienza. Tra loro ci sono 4 milioni di lavoratori poveri. E in un mercato del lavoro sempre più frammentato, a sentire in modo maggiore gli effetti della crisi è stato chi già era più penalizzato: i precari, i giovani, le donne. In questa sfida il Lazio, con la sua complessità, i suoi enormi asset produttivi e sociali, ma anche i suoi ampi margini di sviluppo ancora inespressi, ricopre un’importanza strategica” ha aggiunto Sbarra.
“Tanto più se si pensa agli spazi aperti dalle risorse nel PNRR: oltre 17 miliardi che dovranno riconfigurare il volto della regione, accompagnando la transizione tecnologica e industriale con la bussola della sostenibilità sociale. È chiaro che la partita decisiva si gioca sul piano del “come” e del “dove” saranno utilizzare queste risorse, anche in vista di opportunità irripetibili come il Giubileo e la candidatura ad Expo. Occasioni di sviluppo che devono essere incardinate nel giusto solco della modernizzazione, della riqualificazione dei comparti legati alle economie circolari, allo smaltimento dei rifiuti, alle economie circolari. Ma bisogna ammodernare anche le reti materiali e digitali, far crescere le realtà industriali più innovative, a cominciare da aerospaziale e Ict. C’è tanto da fare anche per i settori del turismo, del commercio , del pubblico impiego, scuola, la sanità ospedaliera e di prossimità, le amministrazioni periferiche e centrali. Un piattaforma essenziale per la crescita e la coesione, su cui far progredire politiche sociali e progetti rivolte alle famiglie, ai cittadini, alle imprese” ha concluso.