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Meeting Rimini. Furlan “Il lavoro e’ la vera priorita’ del paese. Strategici gli investimenti in formazione, scuola, ricerca”

Pubblicato il 24 Ago, 2018

4Rimini, 24 agosto 2018. “Siamo un paese che non ragiona sul futuro ma il tema dei lavoro per i giovani necessariamente deve affrontare il futuro“. Così Annamaria Furlan dal palco del Meeting per l’amicizia fra i Popoli che si svolge a Rimini dal 19 al 25 agosto, intervenendo al dibattito sul tema “Giovani e lavoro: futuro e opportunità”. “Se devo andare altrove a cercare lavoro – accusa la Segretaria generale della CISL – vuol dire che l’impostazione che diamo al lavoro non da’ gioia, ma sofferenza. Il lavoro è una priorità del paese ma è evidente – sottolinea – che tanti argomenti di oggi appaiono del tutto secondari se non addirittura in contraddizione con la centralità del lavoro”. Per la Segretaria della Cisl bisogna “investire sulla scuola, creare una scuola che sappia dialogare sul territorio e una università che si sappia interfacciare sul territorio attraverso autonomia scolastica, autonomia degli atenei, contrattazione di secondo livello nella scuola e nel territorio. Oggi esiste l’obiettivo del domani e non possiamo invece porci il tema dell’applauso. L’investimento nella scuola, formazione, ricerca, università, sulla qualità dell’offerta formativa è fondamentale – aggiunge la leader della Cisl – in un paese che negli ultimi vent’anni ha visto su questi capitoli tagli significativi. Dobbiamo coniugare il sapere ed il saper fare, collegare meglio il mondo della scuola e dell’università con i bisogni del territorio e delle aziende. Il Patto della fabbrica tra sindacati e Confindustria ha messo al centro proprio queste esigenze. Le tecnologie non necessariamente si tradurranno in una diminuzione del lavoro. Certo, dovremo ridiscutere i tempi del lavoro. Ma ci vuole una visione d’insieme. Ed io credo che chi rappresenta il mondo del lavoro abbia le carte in regole per dare il proprio contributo positivo. Non ci sentiamo parti terze. Vogliamo entrare nel merito dei problemi, assumendoci le nostre responsabilità di parti sociali. Non siamo qualcosa di fastidioso o obsoleto come sostiene qualcuno. Noi esprimiamo competenza, serieta, senso di responsabilità. Non dimentichiamo che abbiamo salvato il Paese nei primi anni novanta come aveva riconosciuto il nobel Modigliani. La storia lo insegna: non tenere conto delle rappresentanze sociali significa non avere una grande fortuna per chi governa”.

http://youtu.be/v1OUxtOxdlI

“Il decreto dignità è partito con i giusti obiettivi –prosegue- che poi si sono tradotti in strumenti inadeguati. Serve un rilancio del lavoro, soprattutto per quanto riguarda i giovani che sono scomparsi dall’agenda del governo. I voucher per esempio sono stati un errore perché già nei contratti nazionali c’erano degli elementi di flessibilità”.

Furlan si sofferma poi anche sui temi caldi del momento affrontando la questione dell’Ilva. “E’ urgente uscire da queste ambiguità e affrontare il problema vero: i 14 mila occupati dell’Ilva, che arrivano ad oltre 20 mila se contiamo i lavoratori dell’indotto. E’ strategico continuare a essere uno dei Paesi che stanno meglio sui mercati internazionali nella produzione di acciaio di grandissima qualità. Tolte le ambiguità che ci sono, credo si debba assolutamente andare avanti. La gara è valida, l’interlocutore è l’azienda insieme al Governo”.
“La grande sfida che abbiamo davanti –ha proseguito- è come rendere compatibile l’ambiente con la produzione, mettendo al centro la dignità del lavoro e della persona. Si può assolutamente fare, ci vuole però la volontà di tutti di uscire dalle polemiche inutili, pensare al bene comune, e affrontare il vero tema, la qualità della salute e della produzione. Per l’Italia produrre acciaio è strategico”.

Ed in vista della Legge di bilancio lancia un appello al Presidente del Consiglio “Spero che il premier Conte finalmente abbia voglia di fare un confronto costruttivo, nel rispetto dei ruoli, con chi rappresenta il lavoro e i lavoratori. Intanto il tavolo con il governo ci vorrebbe anche con le parti sociali sul tema delle infrastrutture, sull’emergenza Genova ma anche sul tema della nuova finanziaria” conclude Furlan.

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