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Lavoro. Cisl: “Il Governo apra urgentemente un tavolo con il sindacato su ammortizzatori sociali, politiche attive e Decreto Dignità. Servono risposte per migliaia di lavoratori nel nostro Paese”

Pubblicato il 20 Set, 2018
palazzo chigiRoma, 24 settembre 2018 – “Il Ministro Di Maio apra urgentemente il tavolo di confronto richiesto dai sindacati confederali sugli ammortizzatori sociali, le politiche attive, la circolare interpretativa del Decreto Dignità. Ogni ritardo rischia di scaricarsi sulla pelle dei lavoratori”. Ribadisce così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan sul suo account twitter l’urgenza di un confronto Governo sindacati già chiesto unitariamente da Cgil, Cisl, Uil al  Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in vista della legge di bilancio 2019. Nell’esprimere il sostegno e la condivisione della Cisl alla mobilitazione di Fim, Fiom e Uilm per difendere l’occupazione e tutelare il lavoro, Furlan ha posto l’accento sulla gravità della situazione in cui versano numerose aziende nel Paese. 

“Sugli ammortizzatori sociali siamo ormai vicini a un pericoloso punto di non ritorno” ha detto dalla sua Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl. “O si affronta subito il tema della conferma della Cassa integrazione per le posizioni in scadenza, o presto decine di migliaia i lavoratori di tutti i comparti rimarranno senza alcuna protezione. La Cisl chiede al ministro Luigi Di Maio di aprire urgentemente un tavolo con il sindacato per affrontare e risolvere questa assoluta priorità”.

“Il Governo deve dare un segnale forte di coesione, confermando ed estendendo gli strumenti di sostegno attivo e passivo. Vuol dire assicurare e potenziare le protezioni attuali, anche incentivando i contratti di solidarietà e prorogando la Cigs nelle aree di crisi e nelle ristrutturazioni complesse. Le reti attivate devono inoltre essere estese anche alle cessazioni aziendali. C’è un confronto concertato da intraprendere insieme, un percorso che ridisegni e rinsaldi tutto il sistema della salvaguardia rivolta ai lavoratori di tutti i settori produttivi. Prioritario rispondere alle attuali e immediate urgenze, e poi rilanciare Centri e servizi per l’impiego, sussidi condizionati alla ricerca di lavoro e leve bilaterali capaci di accompagnare la persona lungo tutte le fasi della sua vita attiva. Un lavoro ampio e di sistema, che richiede un campo largo di responsabilità, ma che deve subito rispondere alle tante decine di migliaia di lavoratori che rischiano di restare a reddito zero, con gravi ripercussioni sociali e conseguenze negative per l’intera economia nazionale”.


 
Lavoro. Prosegue il calo delle domande di Cig. Sbarra: “Effetto della ripresa e delle minori possibilità di utilizzo. Serve incontro con il Governo su ammortizzatori sociali e politiche attive”

Roma, 20 settembre 2018 – “Continuano a ridursi le ore autorizzate di cassa integrazione, in parte per effetto del miglioramento della situazione produttiva nei settori interessati, in parte però anche a causa delle minori possibilità di utilizzo di questo ammortizzatore sociale in seguito alle modifiche apportate dal Jobs Act: alla scadenza di tre anni dall’approvazione di quelle norme per molte aziende si riducono le possibilità di usufruire di cassa integrazione e contratti di solidarietà”. Lo dichiara in una nota il Segretario Generale Aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, commentando i dati Inps di oggi.

“Inoltre per dare una valutazione più complessiva dello stato di salute dei comparti produttivi del Paese- continua Sbarra- ci sarebbe bisogno di conoscere i dati relativi all’utilizzo del Fis e degli altri fondi settoriali che erogano le prestazioni equivalenti alla cassa integrazione nei settori da questa esclusi. La ripresa economica inizia ad avere qualche effetto anche sulle assunzioni: i dati dell’osservatorio Inps sul precariato mostrano non solo un aumento delle assunzioni in generale rispetto allo stesso periodo del 2017, ma anche una ripresa di quelle a tempo indeterminato, soprattutto per effetto di trasformazioni da precedenti rapporti a termine, che tuttavia restano la forma preponderante per assumere”.
“In vista della legge di bilancio 2019 abbiamo chiesto unitariamente un incontro al Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico per ottenere una proroga ed ampliare alcune forme di flessibilità nell’utilizzo della cigs che erano state inserite nelle precedenti leggi di bilancio proprio per attenuare gli effetti della riforma degli ammortizzatori sociali in una fase in cui ancora molte sono le aziende in sofferenza. Ci riferiamo in particolare alle aree di crisi complesse, alle ristrutturazioni complesse, alle riorganizzazioni ed a maggiori facilitazioni per i contratti di solidarietà. Infine vi è necessità di conoscere il testo della norma sulla cigs per cessazione di attività approvata , pare , qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri, e di poter concordare con il Ministero del lavoro le modalità applicative. Contestualmente la legge di bilancio dovrà potenziare in maniera significativa i centri per l’impiego al fine di far decollare le politiche attive del lavoro dando finalmente attuazione ai nuovi strumenti del patto di servizio e dell’assegno di ricollocazione. Ma per creare nuova e buona occupazione- conclude Sbarra- la legge di bilancio dovrà mettere al centro e tra le priorità il tema della Crescita e dello Sviluppo con forti investimenti, sulle infrastrutture materiali e immateriali, impresa 4.0 , la riduzione del costo del lavoro stabile , una fiscalità di vantaggio per il Sud”.

 


Lavoro. Cgil Cisl Uil a Di Maio: “Occorre aprire un confronto urgente sulle emergenze del mercato del lavoro”. Sbarra: “Rafforzare ammortizzatori e politiche attive”

Roma, 18 settembre 2018 – Cgil Cisl e Uil rinnovano, con una lettera inviata oggi, al Ministro Di Maio la richiesta di apertura di un tavolo di confronto sugli interventi in materia di mercato del lavoro. “É urgente – si legge nella nota – che si superi la logica degli interventi a spot, per avviare un confronto sistemico sulle emergenze che gravano sul mondo del lavoro. In particolare nelle prossime settimane migliaia di lavoratori vedranno terminare la copertura garantita dai loro ammortizzatori sociali, senza che, nel frattempo, siano ripartiti adeguati investimenti e processi di riorganizzazione e riconversione produttiva”.
 
“Occorre – concludono le tre Confederazioni – aprire subito un confronto con le parti sociali per risolvere tale situazione, a partire dal superamento delle rigidità delle attuali norme che regolano gli ammortizzatori sociali, oltre che dare credibilità ed efficacia alle politiche attive, decisive per garantire percorsi di ricollocazione e sostegno”.
 
Sulle emergenze del mercato del lavoro, anche alla luce dei dati sull’occupazione contenuti nella nota congiunta Ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal, si è espresso in una nota il  Segretario Generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra ribadendo la necessità di rafforzare  ammortizzatori e politiche attive.

“La nota conferma, per il secondo trimestre 2018, il miglioramento dei dati sull’occupazione, nonostante il lieve rallentamento della crescita del Pil: gli occupati si attestano al livello massimo del II trimestre del 2008, prima della lunga crisi, e la crescita dell’occupazione prosegue anche nella fascia di età 15-34 anni” spiega Sbarra osservando come nonostante i segnali positivi l’occupazione sia più fragile rispetto a 10 anni fa.  “Dal secondo trimestre 2016 la crescita è trainata dalle posizioni a termine, ma da due trimestri aumentano anche i contratti a tempo indeterminato, anche se non si può affatto parlare di inversione di tendenza. Si tratta di segnali positivi- sottolinea Sbarra- ma ancora labili: il lavoro oggi è più fragile e discontinuo rispetto a 10 anni fa e mai come ora servono strumenti per governare le transizioni tra lavoro e disoccupazione e viceversa. Serve un rafforzamento degli strumenti di tutela nel mercato del lavoro , da una parte con il superamento di alcune rigidità nella normativa sulla cassa integrazione e la proroga di alcune scadenze a fine anno, dall’altra rafforzando, con investimenti in personale e formazione, i servizi per l’impiego per rendere effettivamente operativi strumenti come il patto di servizio e l’assegno di ricollocazione. Contestualmente bisogna rendere significativamente più conveniente il lavoro stabile. Ovviamente nessuno strumento di politica del lavoro avrà efficacia vera senza un balzo in avanti della crescita economica, che va sostenuta con misure adeguate a partire dagli investimenti in ricerca, innovazione, infrastrutture materiali e immateriali, che dovrebbero essere le priorità della prossima legge di bilancio. Anche per tali ragioni – conclude Sbarra- abbiamo chiesto e sollecitato, unitariamente, il Ministro del Lavoro ad aprire un confronto con il Sindacato sui temi del Lavoro con particolare riguardo alle questioni delle politiche attive (formazione e competenze, servizi per l’impiego, assegno di ricollocazione , ecc ) e sugli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro considerate le imminenti scadenze che rischiano di bloccare processi di riorganizzazione, ristrutturazione di realtà aziendali e di annullare protezioni sociali e di reddito per migliaia di lavoratori”.

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