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Congresso ITUC. Furlan: “Serve un nuovo modello di produzione ma globalizzando anche i diritti delle persone”

Pubblicato il 4 Dic, 2018

ituc copia6 Dicembre 2018 – “Abbiamo bisogno di creare un modello nuovo di produzione ma globalizzando anche i diritti, i sentimenti, il futuro di milioni e milioni di persone”. Lo ha detto oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento al  IV Congresso mondiale del sindacato che si è aperto domenica 2 dicembre al Bella Center di Copenaghen. Al centro del Congresso lo slogan “Rafforzare il potere dei lavoratori: cambiare le regole”.

ITUCOltre alla leader della Cisl che ha partecipato con una sua ampia delegazione, più di 1200 i sindacalisti presenti provenienti da 130 paesi, ed in particolare 776 delegati tra cui 441 donne. La Confederazione internazionale dei sindacati (CIS) è la più grande organizzazione democratica del mondo, rappresenta 207 milioni di lavoratori in 163 paesi.

“Abbiamo tutti vissuto e partecipato ad un Congresso mondiale dei sindacati vero e molto interessante, – ha proseguito la Segretaria generale della Cisl – perché vere sono le persone che noi rappresentiamo con tante aspettative, sofferenze, timori che gli uomini e le donne del lavoro nel mondo oggi vivono. E’ stato un Congresso che ha scavato dentro l’azione di un movimento mondiale del sindacato che deve essere più inclusivo, partecipativo e propositivo. Abbiamo vissuto un momento forte di confronto che nasce da una grande volontà comune che è quella di accentuare la nostra capacità di partecipazione”, ha ribadito la Furlan. “L’appello alla partecipazione e ad avere tanti momenti di confronto è un appello che ognuno di noi fa alla Segretaria Sharan Burrow per rendere più costruttivo ed inclusivo un grande movimento sindacale che oggi nel mondo si deve assolutamente affermare. Senza il protagonismo degli uomini e delle donne del lavoro questo mondo non riuscirà a creare un futuro di pace, di eguaglianza, di diritti umani e sindacali per tutti gli uomi e le donne”.

http://youtu.be/MN0YtZQj9yILa Furlan ha sottolineato come anche il sindacato sia chiamato in questa fase a rispondere ed a rappresentare le tante complessità e contraddizioni della globalizzazione. “Noi dobbiamo tenere insieme, rappresentare l’opportunità dell’ innovazione nel lavoro , le nuove professionalità, le nuove aspettative ed anche le nuove possibilità della digitalizzazione della produzione, in un mondo che però ancora oggi vede milioni di bambini che lavorano e non possono studiare, tanto sfruttamento, razzismo, la tratta delle donne, nuove e vecchie schiavitù”, ha affermato Furlan. “Il ruolo delle donne credo sia stato fantastico in questo Congresso. Non è un caso che due donne abbiano saputo rappresentare nella discussione che ci ha coinvolto con tanta passione, il bisogno di cambiamento e di protagonismo del movimento sindacale mondiale”, ha aggiunto Furlan. “Le donne sono generative, sanno tenere insieme, costruire insieme, riunire e ricompattare. Ed è questo l’augurio che da questo momento ognuno di noi fa a Sharan Burrow, insieme a Susanna Camusso ed insieme a noi, di costruire dopo un Congresso così appassionato, tante idee e proposte che partano dalle tutele e dalla rappresentanza degli ultimi per cambiare in meglio il nostro pianeta ed il mondo del lavoro”.

 

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