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Pensioni. Cisl e Fnp: “Inaccettabile la riduzione della rivalutazione per finanziare altre misure. Pronti alla mobilitazione per cambiare la norma”

Pubblicato il 21 Dic, 2018

21 dicembre 2018 – “Abbiamo appreso in queste ore che dal 2019 i pensionati saranno ancora una volta penalizzati perchè, a differenza di quanto previsto, non verrà ripristinata la rivalutazione delle pensioni secondo i meccanismi più equi della legge 388/2000 ma interverrà un nuovo sistema di riduzione della perequazione per le pensioni superiori a 1.500 euro lordi al mese da cui il Governo conta di ricavare buona parte dei risparmi per finanziare le altre misure promesse. Questo è inaccettabile – hanno dichiarato Annamaria Furlan e Gigi Bonfanti, Segretaria generale della Cisl e Segretario generale dei pensionati della Confederazione di via Po.“Da anni la CISL e la FNP chiedono con forza che venga finalmente riconosciuto ai trattamenti pensionistici un meccanismo di rivalutazione che effettivamente risponda ai bisogni di milioni di pensionati e di pensionate e che permetta davvero di non far perdere il potere di acquisto delle pensioni, come di fatto oggi accade. E, invece, la risposta del Governo del Cambiamento si omologa alle prassi degli ultimi Governi: colpire e fare cassa con i pensionati ancora una volta e non agire in modo forte e determinato, ad esempio, contro l’evasione fiscale. Poco importa che le nuove regole abbiano modulato leggermente la riduzione percentuale prevista dalla legge in vigore fino al 2018 per gli assegni fino cinque volte il trattamento minimo. E’ il meccanismo che è profondamente sbagliato, perchè colpisce per intero il complesso dei trattamenti pensionistici e non procede in modo progressivo. Nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl, Uil il tema di una perequazione delle pensioni davvero equa e il recupero del potere di acquisto delle pensioni è stato posto con forza e questa non è la risposta che ci aspettavamo dal Governo rispetto alla quale siamo pronti a promuovere forme di mobilitazione e di lotta”.

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