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A rischio la tutela gratuita per i cittadini: i patronati protestano in Piazza Montecitorio contro i tagli previsti nella Legge di stabilità

Pubblicato il 9 Dic, 2015

Roma, 9 dicembre 2015. I patronati di Acli, Inas, Inca, Ital sono scesi  in piazza Montecitorio, dalle ore 15, per protestare contro i provvedimenti contenuti nella legge di stabilità che, se confermati, metterebbero a rischio l’accesso alla tutela previdenziale e socio-assistenziale gratuita per i cittadini, nonché migliaia di posti di lavoro per l’intero sistema. Circa 300 gli operatori dei patronati si sono dati appuntamento contro la riduzione complessiva di 63 milioni di euro per il fondo patronati, aggiunta agli interventi strutturali su aliquota ed acconti sull’attività realizzata, costringerebbe queste strutture a far pagare servizi oggi erogati gratuitamente, a beneficio di una platea di milioni di persone che possono accedervi. Alle 16 i presidenti presidenti del Cepa (Acli, Inas, Inca, Ital) hanno incontrato il Capo di Gabinetto della presidenza della Camera, Carlo Leoni, per illustrare le gravi conseguenze delle misure previste dalla legge di stabilità. L’incontro si è chiuso con la promessa di un impegno ad intervenire per sostenere la richiesta di azzeramento dei tagli al fondo patronati.
“Si tratta di un segnale positivo e ora – commenta Antonino Sorgi – speriamo arrivino presto buone notizie dal Governo. Noi stiamo facendo di tutto per far comprendere che, con le misure ipotizzate, si mettono a rischio la tutela sociale dei cittadini e migliaia di posti di lavoro”.
Per far comprendere al Governo e all’opinione pubblica l’importanza dell’attività svolta, si è scelto di raccontare le storie di chi ogni giorno entra negli uffici del patronato – 12 milioni di persone solo nell’ultimo anno – e trova accoglienza e risposte.
Si sono srotolate così, di fronte alla sede della Camera dei deputati, dove il testo della finanziaria è all’esame in queste ore, le storie di vittime di malattie professionali, di cittadini stranieri disorientati su permessi di soggiorno e ricongiungimenti familiari, di anziani alle prese con le complessità burocratiche legate alla pensione, di utenti scoraggiati di fronte alle carte per la richiesta di invalidità civile.
“Per tutti loro – ha detto il vicepresidente dell’Inas, Paolo Mezzio – oggi rivendichiamo il diritto a trovare ancora ascolto, grazie al lavoro dei nostri operatori. Un diritto che rischia di scomparire se le ipotesi di tagli non vengono cancellate dalla legge di stabilità”.

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