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Attivi unitari Cgil Cisl Uil. Furlan, “Un dovere morale riformare la peggior legge pensionistica d’Europa”

Pubblicato il 17 Dic, 2015

Torino, 17 dicembre 2015. “È un dovere morale riformare la peggior legge pensionistica d’Europa e il Governo non si è ancora assunto la responsabilità di svolgere il suo ruolo e presentare una proposta”. Lo sottolinea la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan,  a Torino per gli attivi unitari Cgil, Cisl e Uil Cambiare le pensioni dare lavoro ai giovani’.
“E’ da tanti mesi -ha proseguito- che tutti discutono di riformare la Legge Fornero. Ascoltiamo ministri, economisti, editorialisti, persino il presidente dell’Inps, che dicono che la legge Fornero va riformata. Anche la Fornero critica la legge Fornero! Ne siamo convinti ma vorremmo una parola chiara dal governo. Il Presidente del Consiglio, a inizio autunno, aveva detto che avrebbe convinto il ministro Padoan della necessità di riformare la legge Fornero. Non ci è riuscito, nella finanziaria non c’è nulla. Il ministro Poletti – ha aggiunto Furlan – nei tanti annunci ha di nuovo detto, per l’ennesima volta, che aprirà il confronto: noi siamo pronti il governo faccia la sua proposte apra un confronto serio”.
“Renzi deve fare il suo mestiere e oltre a fare grandi annunci dovrebbe mettere sul tavolo proposte vere a partire dalla previdenza. Aiutiamolo noi con una piattaforma. Non dare emozioni ma cambiare questa legge! Noi forniamo la nostra, così se il Governo ha bisogno di suggerimenti può averli dalla piattaforma di Cgil, Cisl e Uil“. 
“Con l’età che avanza -ha spiegato Furlan- è più complicato innovare ed è più complicato per migliaia di giovani accedere al mondo del lavoro”. Per Furlan il lavoro deve tornare al centro dell’attenzione di tutti i soggetti: per il sindacato già lo è. Una riforma delle pensioni anche in nome di un po’ di equità: non si puo’, per tanti lavori, arrivare fino a 66-67 anni. Cambiare il metodo di calcolo del sistema contributivo, Cambiare anche attraverso un fisco più equo:i fondi previdenziali sono una cosa diversa rispetto alle rendite finanziarie. Aumentare la loro tassazione è stato un grande errore. Permettere, a 61-62 anni, di scegliere se andare in pensione fa se che ci sia una staffetta generazionale: aumenta la produttività e sale la ricchezza”.

E a margine, a chi le domandava se si ricorrera’ allo sciopero se non ci saranno risposte dal Governo sulla riforma previdenziale, “Utilizzeremo tutti gli strumenti necessari ma mi auguro di non dovere arrivare a uno sciopero”.

Scarica il pdf della piattaforma CGIL CISL UIL

Leggi anche: Pensioni. Furlan, insieme ai delegati per spiegare la nostra contro-riforma

Video intervista Furlan 

La voce dei delegati (1)

La voce dei delegati (2)

La voce dei delegati (3)

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