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Istruzione e Ricerca: siglata intesa Governo – sindacati. Furlan: “Valorizzato il metodo di confronto ed il ruolo centrale dei contratti”

Pubblicato il 24 Apr, 2019

24 Aprile 2019 – “È importante e positiva l’intesa firmata tra i sindacati del comparto istruzione e ricerca e il Governo per il rilancio dei settori della conoscenza. Si valorizza il metodo del confronto e si garantisce attraverso i contratti il ruolo centrale della scuola per la tutela dell’ identità e dell’ unità culturale del Paese‬”. Lo scrive su twitter la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando la firma dell’accordo, cui si è giunti stamani dopo una notte intera di confronto, a tratti serrato, tra le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del comparto istruzione e ricerca (FLC- Cgil, Cisl FSUR, Federazione UIL Scuola RUA , SNALS Confsal, Gilda-Unams), il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.

“E’ stata firmata una intesa importante”, ha commentato la leader della Cisl Scuola, Maddalena Gissi sottolineando in particolare “il recupero graduale del potere d’acquisto” nel triennio per chi lavora nella scuola e l’impegno del governo a reperire “finanziamenti dedicati al personale scolastico all’interno della Pubblica amministrazione, nelle prossime finanziarie. Una attenzione particolare per chi lavora nel mondo della scuola che chiediamo da sempre e che porterebbe i docenti italiani a raggiungere gradualmente i livelli medi degli stipendi dei docenti dei Paesi europei” conclude la Segretaria generale della Cisl Scuola.
E in un comunicato congiunto le federazioni di categoria FLC- Cgil, Cisl FSUR, Federazione UIL Scuola RUA , SNALS Confsal, Gilda-Unams nel definire “utile e positiva la disponibilità manifestata dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’istruzione al confronto” auspicano “che lo svolgimento di corrette relazioni sindacali sia sempre più valorizzata come scelta di metodo permanente e ordinaria, non solo come risposta a iniziative di mobilitazione”.
“Su tutte le questioni poste si è riscontrata la possibilità di una proficua riapertura del confronto con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca” affermano spiegando che “a tal fine si è convenuto di attivare immediatamente tavoli tecnici di confronto attraverso i quali dare piena attuazione ai contenuti dell’intesa politica”. Le organizzazioni sindacati annunciano pertanto la sospensione dello sciopero del 17 maggio 2019 e la conferma di tutte le attività di raccolta delle firme a contrasto dei progetti di regionalizzazione del sistema dell’istruzione.

Entrando dunque nel merito dell’intesa,  le organizzazioni sindacali spiegano come dopo aver ribadito temi e obiettivi alla base della proclamazione dello sciopero, siano giunti “alla definizione di un testo di possibile intesa che muove da una chiara e condivisa considerazione del ruolo assegnato alla scuola per garantire identità e unità culturale del Paese, anche attraverso l’unitarietà dello stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, un sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome”.
Per quanto riguarda il rinnovo del CCNL, il governo si è impegnato a stanziare risorse per il triennio 2019-21 per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi dell’intero comparto. Entro il triennio di vigenza contrattuale saranno inoltre reperite ulteriori risorse destinate al personale della scuola per allineare gradualmente gli stipendi alla media di quelli degli altri Paesi europei.
Sul versante del contrasto alla precarietà, il governo si impegna ad attivare un piano di stabilizzazione del personale non di ruolo, con particolare attenzione ai docenti precari con tre anni di servizio, riconoscendone l’esperienza in tal modo maturata all’interno di un percorso riservato finalizzato alla immissione in ruolo, la cui definizione che sarà oggetto di discussione in sede di confronto tecnico. Un significativo passaggio dell’intesa riguarda la valorizzazione del personale ATAattraverso il riavvio della mobilità professionale a partire dagli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.
Per i dirigenti scolastici, di cui l’intesa prevede il pieno riconoscimento del ruolo e delle connesse responsabilità, si conviene l’attivazione di un tavolo specifico che affronti le principali criticità denunciate in occasione della indizione dello sciopero.
Assumendo l’obiettivo di un forte rilancio dei settori della conoscenza come opportunità di crescita per lo sviluppo del Paese, l’intesa prevede per Università e Ricerca l’impegno del Governo a promuovere un intervento normativo per consentire maggiore flessibilità nell’utilizzo e nella determinazione dei fondi del salario accessorio. Per quanto attiene l’AFAM, si conviene di confermare e accelerare il processo di statizzazione già avviato. Previste inoltre azioni del governo volte al completamento del processo di stabilizzazione del personale precario degli enti di ricerca, un piano di stabilizzazione per iI personale che svolge attività di ricerca e didattica, nonché di assistenza tecnica e amministrativa, nelle Università”.

 

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