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Borsellino. Furlan: “Il lavoro è ciò che rende liberi dai ricatti della malavita”

Pubblicato il 19 Lug, 2019
19 luglio 2019 – “La Cisl non dimentica Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, servitori dello stato ed eroi del nostro tempo a cui gli italiani saranno sempre riconoscenti”. È quanto sottolinea oggi sul quotidiano “Il Dubbio” la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ricordando la figura del magistrato assassinato 27 anni fa a Via D’Amelio.
“Quelle stragi orribili di Palermo, furono un colpo durissimo per il nostro paese. Falcone e Borsellino erano due grandi magistrati che avevano cercato di combattere la mafia con grandi capacita’ investigative, individuando responsabilità, convivenze e connessioni, anche dentro lo Stato”, aggiunge la leader della Cisl. “Non bisogna abbassare la guardia. Oggi in Italia la presenza e le infiltrazioni di mafia, ‘ndrangheta e camorra sono forse ancora più forti del passato ed anzi si sono estese in tutte le aree del paese, nelle attività economiche, negli appalti pubblici, nel gioco d’azzardo, nella gestione dei rifiuti, nel caporalato, nello sfruttamento dell’immigrazione clandestina”.
Furlan sottolinea anche, nel suo intervento, l’impegno rilanciato in queste settimane dalla Cisl nelle periferie urbane e del lavoro. “La criminalità si annida nella povertà, si nutre oggi delle diseguaglianze crescenti nel paese, nel senso di solitudine e di frustrazione delle persone. E’ un errore pensare che la lotta per la legalità sia cosa diversa e separata da quella per la crescita sociale, per gli investimenti e per lo sviluppo economico. Il tempo di questa lotta è unico. Il lavoro è ciò che rende liberi dai ricatti della malavita, che rende davvero la persona completa, le permette di esprimersi, di contribuire al bene comune”. 

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