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Immigrati Furlan: “L’Italia è un paese solidale e di migranti”

Pubblicato il 10 Giu, 2015

“Il problema dell’ immigrazione è una grande emergenza umanitaria e l’Europa ed una parte del nostro paese non sta mostrando la sua faccia migliore”, ha sottolineato ad ‘Agorà’, il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan.

Roma, 10 giugno 2015- “Il problema dell’ immigrazione è una grande emergenza umanitaria e purtroppo l’Europa ed una parte dell’ Italia non sta mostrando la sua faccia migliore”. Lo ha detto il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervistata oggi dalla trasmissione “Agorà” su Rai3 (VIDEO). “Noi siamo davanti a migliaia e migliaia di donne, anziani, bambini, uomini che fuggono da una morte sicura, dalla fame, dalla guerra, abbandonano i loro paesi disperati mettendo le loro vite nelle mani di spregiudicati criminali, gli scafisti, fuggendo in massa e noi non sappiamo accoglierli. I cittadini e le cittadine della Sicilia stanno dando un grande esempio di solidarietà, di rettitudine morale a tutta l’ Italia ed anche all’ Europa con una spinta umanitaria davvero forte. Credo stiamo affrontando il tema in termini troppo populisti ed egoistici. E credo anche che quando un Governatore della Regione dice: ‘ noi basta’, non accettiamo più i profughi, difficilmente parla per tutti i cittadini di quella regione. Io sono genovese, sono ligure e so che le famiglie liguri hanno una grande storia di solidarietà e di accoglienza, quindi credo che chi governa debba ben ragionare su questi aspetti: l’Italia è un paese solidale, ed è un paese di migranti, migliaia di nostri nonni e bisnonni sono partiti dall’Italia in cerca di lavoro in cerca di sopravvivenza in tutte le parti del mondo. Qui non siamo davanti a qualcosa di normale, ma siamo davanti a qualcosa davvero di drammaticamente eccezionale. Se la nostra risposta sarà questa, dividere il paese, dire di ‘no’, non accogliere, questo è un rischio perchè avremo poco da spendere in Europa quando richiamiamo i paesi europei a svolgere il loro ruolo e la loro responsabilità”.

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