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Rapporto Istat. Furlan: “Scenario preoccupante. Occorrono interventi urgenti per ridurre le diseguaglianze sociali, sostenere il lavoro delle donne e la natalità”

Pubblicato il 3 Lug, 2020
POVERTA 3 luglio 2020 – “Dal rapporto Istat uno scenario davvero preoccupante. Il Covid ha ulteriormente penalizzato le persone piu’ fragili, come donne e giovani ed allargato le diseguaglianze sociali”.  E’ quanto ha dichiarato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ai  microfoni di “Vivavoce” su Radio Uno, commentando il Rapporto Istat diffuso oggi.

http://youtu.be/mzR7eOZFHY0  “Giovani e donne sono da tanto tempo gli anelli deboli del nostro mercato del lavoro e ovviamente questo diventa un dato ancor più grave per le conseguenze economiche e produttive della pandemia. Da questo stallo de ne può uscire con interventi chiari e precisi, immediati. Intanto togliendo le  causali rigide definite dalla legge per il rinnovo dei contratti a termine. -aggiugne Furlan- Da subito avevamo detto che sarebbe stato opportuno lasciare alla contrattazione la definizione di questi aspetti, ed è’ stato un errore irrigidire la legge che oggi deve essere rivista e bisogna farlo in tempi veloci. Poi rafforzando i servizi territoriali per la famiglia: in un paese dove le donne hanno sulle spalle gran parte del carico famigliare, questo vale quando sia quando si hanno bambini ma anche quando si devono accudire gli anziani; aver indebolito per tanti anni la rete territoriale di sostengo è evidente che ha creato condizioni peggiorative per le donne sia quando lavorano che quando cercano lavoro.
E poi far ripartire l’economia. Abbiamo partecipato agli stati generali promossi dal Presidente del Consiglio ed abbiamo avanzato proposte come Cgil Cisl e Uil, ma oggi non siamo più nel momento dell’ascolto, bisogna creare condizioni perché il paese riparta. A cominciare dallo sblocco degli investimenti per le infrastrutture, proseguendo con gli investimenti nella scuola -l’unico settore che ancora non ha una accordo per riaprire in sicurezza per i ragazzi e per i lavoratori e le lavoratrici della scuola-   poi  investire in ricerca in università e soprattutto sostenere i settori produttivi chiave nel nostro paese a partire dal turismo.
Abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio di fare quello che tanti anni fa aveva fatto il Presidente Ciampi in un momento di grave difficoltà del paese, ovvero individuare attraverso un accordo con le parti sociali quelle che sono le priorità del paese, gli investimenti e come far ripartire il lavoro.
Non è il Covid la causa di tutto ciò. Il Covid ha solo accelerato processi negativi già innescati,  in modo particolare quello produttivo occupazionale ma questi nodi è almeno da 20 anni che non vengono affrontati compiutamente nel paese. 
Per la prima volta dalla storia avremo tante risorse dall’UE per fare investimenti. Pensiamo al nostro Servizio sanitario, alla sua fragilità che abbiamo scoperto durante tutto il periodo della pandemia:  aver smantellato la sanità sui territori è stato un altro errore gravissimo, come anche aver tagliato posti letto e tanti posti di lavoro nel settore. Allora in questo dibattito di come utilizzare le risorse europee del Mes che sono specificatamente dedicate alla sanità è ovvio che deve prevalere il buon senso. Basta dibattiti inutili, diventiamo operativi nel paese”.

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