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Pubblico Impiego. Furlan: “Pieno sostegno allo sciopero nazionale. I lavoratori chiedono una vera riforma della P.A., assunzioni, stabilizzazione dei precari, sicurezza, un contratto dignitoso”

Pubblicato il 8 Dic, 2020

Roma, 8 dicembre 2020 – “Domani i lavoratori pubblici scioperano non solo per il rinnovo del contratto ma anche per una vera riforma della Pubblica Amministrazione, per la stabilizzazione e l’assunzione dei precari, a partire dalla sanità e per la sicurezza del lavoro”. Così la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ospite stamani di Coffee Break su La7 sullo sciopero dei servizi pubblici indetto dalle federazioni del pubblico impiego di Cgil Cisl Uil per domani 9 dicembre. “La prima questione posta dai sindacati sono le assunzioni “ ha spiegato ricordando che “ci sono 350 mila precari di cui quasi 60 mila solo nella sanità”.

Servono inoltre “investimenti nella digitalizzazione” perché “oggi un lavoratore pubblico in smart working si paga il computer, le bollette, l’allacciamento a internet e non ha fatto percorsi formativi. Non è così che riformiamo la Pa”. Ha poi commentato le dichiarazioni di questi giorni sullo sciopero dei dipendenti pubblici, come quelle di Giorgia Meloni che ha definito indecente la conferma della protesta nella Pa. Per Furlan sono dichiarazioni che “hanno dell’incredibile. Siamo difronte a persone che hanno pagato un tributo terribile anche in termini di morti per essere stati a fianco dei cittadini:. Ma come si permettono di dire queste cose?”, ha aggiunto facendo riferimento in particolare agli operatori della sanità che un giorno vengono definiti eroi per poi prevedere in legge di Bilancio solo la proroga di un anno per i lavoratori precari.

http://youtu.be/MLT-MbZ5T9w  E sempre sulla sanità, rispondendo alla domanda sui 9 miliardi di euro del Recovery Plan che dovrebbero essere destinati alla sanita’: “Ho letto anche io queste cifre, – ha osservato – mi auguro siano stanziate molte più risorse sulla sanita’”.
Quanto infine alla convocazione pervenuta ieri da parte della Ministra Dadone: “Il Governo da tanto tempo sa che lo sciopero era proclamato per il 9 dicembre, e poteva convocare i sindacati, mettere sul tavolo proposte accompagnandole, ovviamente, con risorse” mentre la convocazione “è arrivata solo ieri sera, peraltro dopo lo sciopero, una convocazione molto generica dalla ministra. Noi, comunque, il 10 andremo al confronto e speriamo che diventi un confronto produttivo. Finora non l’hanno voluto fare, anzi, penso ad esempio allo smart working, noi volevamo fare un accordo di gestione di una partita così importante nella P.A. mentre la ministra ha preferito affidare tutto ai dirigenti”, ha concluso.

 

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