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Festival delle generazioni. Furlan a tavola rotonda sulla Scuola

Pubblicato il 13 Ott, 2016

http://www.youtube.com/watch?v=3Ak6TlYkbBoFirenze, 14 ottobre 2016. “E’ importante che questo festival venga organizzato dalla Federazione nazionale dei Pensionati della Cisl e non dalla Cisl perché la nostra categoria dei pensionati, in questo modo, da un messaggio chiaro al Paese: gli anziani hanno bisogno dei giovani e i giovani hanno bisogno degli anziani, in una coesione sociale che ha fatto grande il nostro Paese”. Così la Segretaria generale della Cisl , Annamaria Furlan, è intervenuta in chiusura del dibattito “Alternanza Scuola Formazione Vita” organizzato nell’ambito della 3° edizione del Festival delle Generazioni “Iniziative come questa fanno bene al cuore e fanno bene alla testa. Mettere insieme e far dialogare tre generazioni, quella dei giovani, dei lavoratori meno giovani e degli anziani, fa bene al nostro paese. E’ un messaggio positivo in controtendenza con il clima disfattistico e di spaccatura imperante. Per tanti anni si e’ predicato che gli anziani rubavano il futuro ai nostri giovani. Questo tema e’ stato utilizzato anche in maniera impropria. Ma gli anziani hanno bisogno dei giovani e viceversa. Questo sta scritto anche dentro la nostra carta costituzionale. I giovani sono l’anima del paese. Ma stare con i giovani e per i giovani significa fare oggi meno chiacchiere e piu’ fatti concreti”

Per la Cisl i giovani hanno un ruolo importantissimo, “come dice Papa Francesco –prosegue Furlan- l’Europa è vecchia e non guarda al futuro soprattutto se non ci si adopera per i giovani. La Cisl si adopera molto per i giovani, -ha tenuto a precisare Furlan- lo ha fatto anche nell’accordo con il Governo sulle pensioni. Dopo dieci anni di mancati accordi con i vari governi che si sono susseguiti, abbiamo messo mano alla Legge Fornero cambiandola e rispondendo alle esigenze di 3 generazioni, perché è così che fa il sindacato: il poter riunificare i vari percorsi della vita, finora troppo oneroso, è rivolto ai giovani; ripristinare il concetto che non tutti i lavori sono uguali, che esistono quelli più usuranti –concetto eliminato nella Fornero- è rivolto ai pensionandi, come l’Ape Social; e poi il tema della 14ma, che ha preso in considerazione tanti pensionati che vivono con 700-800 euro mensili”.
“Sono ancora molte le cose da cambiare –ha proseguito- ma l’aver raggiunto un accordo su un tema delicato come quello della previdenza è un valore aggiunto. E allo stesso modo, sul modello contrattuale, CGIL CISL UIL hanno steso una piattaforma che ha sollecitato il Governo a tornare indietro e tutte le parti datoriali a sedersi ad un tavolo e confrontarsi. Il welfare contrattuale è la seconda gamba del welfare del Paese”.

Parlando di alternanza-scuola lavoro la Segretaria generale della Cisl si è espressa criticamente circa le simulazioni che si mettono in pratica nelle scuole, “perché il lavoro è lavoro quando si vive e si ‘odora’, sono importanti le relazioni interpersonali, bisogna capire come si lavora in squadra.  Un vero processo di rinnovamento si effettua investendo, ma se non si investe in competitività, in formazione, come possiamo immaginare il futuro? La scuola negli ultimi 20 anni ha subito troppi tagli, con la riforma della Buona Scuola si rischia di disperderne maggiormente le risorse. C’è bisogno di ragazzi protagonisti, imprese che aprano alle scuole, e scuole meno confuse per fare una buona alternanza scuola-lavoro” e su un tema fondamentale come questo “le imprese italiane sono un po’ distratte”. “Le istituzioni devono fare di piu’ sulla formazione ed anche il sindacato deve fare la sua parte con la contrattazione. Per questo nella riforma del sistema contrattuale che stiamo discutendo con tutte le associazioni imprenditoriali noi ci batteremo per inserire tra le priorita’ il tema dell’alternanza tra scuola e lavoro, riaffermando proprio il valore sociale ed educativo del lavoro. Scuola e lavoro devono diventare due facce della stessa medaglia, due momenti strettamente intrecciati per la crescita della comunita’ e delle persone”.  

“Il nuovo non deve spaventare, dobbiamo crearlo attraverso con la contrattazione -definendo anche l’alternanza- per creare condizioni di sviluppo, equità e un futuro per i giovani”. “Ci vuole un grande patto sociale per cambiare questo paese” ha concluso Furlan.

 

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