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Manovra economica. Cisl: “Finanziaria di notevole portata, da migliorare attraverso il confronto con le parti sociali”

Pubblicato il 17 Ott, 2016

25 ottobre 2016. “Mi auguro che anche nella valutazione della manovra del nostro e di altri paesi, l’Europa cambi marcia, rimettendo al centro il lavoro, lo sviluppo e la crescita. Altrimenti c’è il rischio che l’Europa muoia”. È quanto ha affermato la leader della Cisl, Anna Maria Furlan, a margine del consiglio generale della Filca, la categoria degli edili.  Furlan ha ricordato che la legge di bilancio varata dal governo Renzi “è una manovra importante, dove dentro ci sono per noi alcuni fattori assolutamente fondamentali. Il governo ha rispettato gli impegni sulla previdenza: 7 miliardi sono sufficienti per iniziare a fare un lavoro davvero buono”. Ha poi aggiunto che elementi positivi ci sono anche sulla produttività, che è “indispensabile” per supportare la contrattazione di secondo livello e rilanciare le imprese e “rendere più pesanti le buste paga dei lavoratori. Vediamo cosa dirà l’Europa – ha proseguito – spero però che l’Europa faccia una riflessione: la Brexit è stata un primo campanello d’allarme davvero forte. Il distacco tra Europa e cittadini è palpabile in ogni paese europeo, a partire dal nostro. L’Europa si trincera sempre ed esclusivamente nelle politiche di rigore e non sostiene, invece, politiche di crescita e di sviluppo. Alla fine, in questa Europa i cittadini non si riconoscono”. 
“Se l’Unione Europea non cambierà il suo statuto economico, alla Brexit si aggiungeranno altre Brexit, soprattutto si affermerà una conclamata sfiducia dei cittadini verso l’Europa”. Aveva dichiarato ieri Furlan a proposito dell’attesa lettera dell’Ue con la richiesta di chiarimento sulla manovra. “L’Europa continua a confermare la fisionomia del rigore e non della crescita, e questo è sbagliato. Il Fiscal compact è un freno terribile per l’economia della zona e dei singoli Paesi. E credo che l’Italia debba cambiarlo per poter davvero crescere”.  “Mi auguro un momento di saggezza e lungimiranza della Commissione Ue – aveva poi concluso Furlan – in questo momento abbiamo bisogno di investimenti e di riconoscere la prima necessità che è quella del lavoro e della crescita”.


http://www.youtube.com/watch?v=s_QDFec5UrU

 

17 Ottobre 2016 – “È una finanziaria di notevole portata. La cifra adeguata c’e’ e troviamo due delle questioni che poniamo da tempo anche unitariamente: i 7 miliardi sulla previdenza ed il tema della produttivita’ con un incentivo forte alla contrattazione del secondo livello”. Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sede della Cisl per offrire un primo commento sui contenuti della manovra finanziaria in attesa di riceverne il testo.
Per Furlan i 7 miliardi sono “una risposta assolutamente adeguata ad alcuni dei quesiti posti nei tavoli di confronto: innanzitutto quello di rivedere la legge Fornero dando risposte intergenerazionali. “I temi che noi abbiamo voluto mettere sul tavolo – ha sottolineato – erano infatti temi volti a tenere insieme le varie generazioni. Tra questi la gratuità del cumulo dei periodi di ricongiunzione; la flessibilità in uscita guardando a chi è piu’ debole, a chi perde il lavoro o gli ammotizzatori sociali, a chi svolge lavori usuranti o chi assiste in famiglia persone con disabilità. L’essere riusciti a realizzare per queste persone l’anticipo dell’uscita è un segno importante di equità che ci rende ottimisti”. Quanto alla produttività , che insieme al welfare caratterizza la contrattazione di secondo livello, anche in questo caso si tratta di un tema importante che trova una risposta positiva nella manovra. Ed ancora la detassazione del salario di produttività, “tutti segnali che vanno nel senso giusto, – osserva – vanno cioè nella direzione dell’equità e danno un forte incentivo alla contrattazione di secondo livello, sia territoriale che aziendale. Tra gli altri aspetti rilevanti “esssenziale” per la Cisl il sostegno alle imprese che investono in formazione ed innovazione ed anche la decisione di allungare la decontribuzione per le aziende del sud.

Ma cosa non va per la Cisl nella manovra presentata dal Governo? “Per noi – ha osservato la Segretaria generale della Cisl – il Governo avvrebbe dovuto affrontare sin da ora e non rimandare di un anno, la rivisitazione dell’Irpef, rimodulando le aliquote per rendere così piu’ pesanti le buste paga dei lavoratori e delle lavoratrici ed aumentare così i consumi. Se si fosse fatto qualcosa già quest’anno – ha ribadito Furlan – l’indice dei consumi nel nostro paese sarebbe cresciuto. Chiediamo quindi al Governo che lo stesso metodo di confronto adottato per i temi previdenziali si realizzi anche per i temi fiscali. 

La Segretaria generale della Cisl fa un passaggio veloce anche su Equitalia: “Che venga superata o no o che si chiami in un altro modo, a noi interessano due aspetti: che non si indeboliscano minimante gli strumenti contro l’evasione fiscale, di verifica, controllo e prevenzione, strumenti che anzi vanno rafforzati; che non si disperdano le professionalità e le competenze dei lavoratori ma che, anzi, vengano utilizzate e valorizzate”. “A nessun governo abbiamo mai concesso di indebolire gli strumenti di lotta all’evasione fiscale. -conclude- Non pagare le tasse significa rubare al resto degli italiani”.

E poi il tema dei rinnovi contrattuali:  “Rimane aperta – ha sottolineato la leader della Cisl –  la questione del contratto pubblico. Da quello che si dice, perche’ i testi ancora non li abbiamo, pare siano previsti 1,9 miliardi, che sono sicuramente meglio dei 300 milioni previsti qualche mese fa, ma dalle prime notizie che circolano si tratta di una cifra omnicomprensiva, quindi al suo interno troviamo tante voci, ma serve fare chiarezza su quanto resta per il contratto pubblico. “Oltre alle risorse servono un atto di indirizzo e un accordo che rivedano le relazioni industriali nella Pubblica Amministrazione, come stiamo facendo con privato”, ha aggiunto. 

“Per realizzare una riforma vera della P.A. che sia efficiente, di qualita’, che dia risposte ai cittadini e alle imprese, c’e’ bisogno di qualcosa di piu’ dei decreti del ministro Madia – ha proseguito Furlan -. Serve una sana e forte contrattazione, che veda protagonisti lavoratori e serve anche per la Pubblica Amministrazione una contrattazione di secondo livello”.

 “Se alla fine, per il contratto pubblico, e’ prevista una miliardata e’ evidente che e’ insufficiente. Ma se attivassimo la contrattazione di secondo livello, magari se sciogliessero sperperi e sprechi, parenti stretti di fatti di cui si occupano le cronache dei giornali, e potessimo farle diventare risorse contrattuali, un ragionamento si puo’ fare”, ha detto ancora la segretaria generale della Cisl. “Di contratto pubblico il governo ne parla tanto, ma fa poco”, ha concluso.

 

I servizi del Tg1, Tg3 e Tg5 sulla conferenza stampa

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