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Industria. Furlan: “Europa grande assente nella questione Fincantieri – Stx”

Pubblicato il 1 Ago, 2017

fincantieri1° agosto 2017. “Ci aspettiamo un chiarimento politico tra i ministri francesi e quelli italiani ed un accordo che possa rilanciare un progetto comune dal punto di vista produttivo ed operativo”. Il commento della Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, in una lettera pubblicata  su ‘Il Sole 24 ore’ alla vigilia dell’incontro tra il Governo francese e quello italiano sulla vicenda Fincantieri-Stx. “Fincantieri e’ una azienda solida, autenticamente europea, con una grande capacita’ di innovazione tecnologica, dove anche il sindacato ha sempre avuto una linea responsabile e di partecipazione, anche nei momenti piu’ difficili”, scrive Furlan, “questa e’ l’assicurazione che il Governo italiano deve poter dare al Governo francese, chiamato anch’esso ad una scelta responsabile. La cantieristica francese avra’ tutto da guadagnarci con una integrazione con Fincantieri. Con il nazionalismo economico ed il protezionismo si sta inquinando il futuro dell’Europa e non si fa molta strada”.

Furlan si sofferma sul comportamento della Ue sulla vicenda. “Se c’è un convitato di pietra in queste giornate convulse di scontro politico tra Francia e Italia è proprio l’Europa e le sue istituzioni, assolutamente silenti, ferme in un immobilismo davvero imbarazzante. Dove è finita la solerzia della Commissione Europea nel richiamare i Paesi al rispetto dei vincoli capestro del fiscal compact o a salvaguardare più volte i principi nella libera concorrenza nei settori dei trasporti , delle telecomunicazioni, dell’energia? -chiede retoricamente Furlan- Questo è l’aspetto più preoccupante e, diciamolo, ‘desolante’ della querelle sui cantieri di Saint Nazare, dove si gioca una battaglia di equilibri diplomatici, che stanno mettendo a rischio l’industria della difesa europea e l’intenzione più volte rilanciata di costruire una sicurezza comune ” .

“Cerchiamo per una volta di volare alto, senza per questo fare passi indietro. L’Europa si costruisce valorizzando le potenzialita’ industriali, occupazionali e di mercato, mettendo al centro gli interessi delle persone e del lavoro” aggiunge Furlan, “questa e’ oggi la scommessa da rilanciare. Se invece qualcuno difende solo il proprio orticello, pensando di ricavarne un maggiore consenso politico, divide ulteriormente questa Europa, gia’ minata dalla Brexit e dalla scarsa solidarieta’ sull’accoglienza dei profughi. Sarebbe il colpo mortale al sogno a cui noi non rinunciamo della costruzione degli Stati Uniti d’Europa, il vero argine al populismo ed alla via pericolosa e senza ritorno dei nazionalismi”.

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