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Pensioni. Proseguono gli incontri Governo-Sindacati in vista dell’appuntamento decisivo del 13 novembre

Pubblicato il 2 Nov, 2017

chigipensioni10 novembre 2017- “Lunedì incontreremo il Presidente del Consiglio, Gentiloni e verificheremo anche la proposta del Governo in base alle questioni che in questi giorni in sede tecnica abbiamo affrontato”. Lo ha detto oggi la Segreteria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, a margine dell’inaugurazione della sala “Sandro Loschi” nella sede Cisl di Fiorenzuola d’Arda in vista dell’appuntamento di lunedì sulle pensioni. “Mi sembra di cogliere una volontà da parte del Governo di voler affrontare alcune questioni nodali che noi abbiamo posto”- ha sottolineato la leader nazionale della Cisl. “In particolare, come si calcola l’aspettativa di vita, per quali categorie dobbiamo assolutamente bloccarla, come creiamo una condizione di dignità per le pensioni dei giovani e come facciamo finalmente partire il lavoro di separazione tra assistenza e previdenza, insieme alla valutazione del paniere. Il confronto è aperto e quando si discute seriamente sui problemi sono sempre fiduciosa che le volontà positive emergano alla fine. Quindi speriamo che vengano accolte le questioni che abbiamo posto e che ci sia la volontà di gestire questa seconda fase dell’accordo sulla previdenza perché è necessario e ne hanno bisogno le lavoratrici ed i lavoratori”.

“La trattativa fra il Governo ed i sindacati sulle necessarie modifiche da introdurre al sistema pensionistico e’ entrata ora nella fase piu’ delicata” ha detto dalla sua il Segretario Confederale della Cisl, Gigi Petteni, intervenuto ad una iniziativa a Milano di Confartigianato. “La Cisl fara’, come sempre ha fatto, la sua parte per trovare una intesa nel segno dell’equità e della giustizia sociale”.

E nel fare il punto sugli incontri tecnici che si sono tenuti in questi giorni sulla previdenza tra governo e sindacati, incontri che proseguiranno fino alla mattina del 13 quando nel pomeriggio il Presidente del Consiglio incontrerà i Segretari generali delle tre confederazioni, Petteni, presente all’incontro di ieri, ha definito apprezzabili “le aperture importanti e le proposte del Governo Gentiloni sul sistema di calcolo dell’aspettativa di vita, sull’equiparazione della previdenza integrativa tra lavoratori privati e pubblici, l’allargamento della platea dei lavori gravosi che resteranno fuori dall’innalzamento dell’eta’ pensionabile”. Ma ha poi ricordato che “ci sono ancora delle questioni delicate” da approfondire “che riguardano soprattutto la previdenza dei giovani, le donne ed il lavoro di cura. “Ora bisogna fare l’ultimo sforzo per cercare di trovare lunedi’ una intesa che e’ sicuramente alla portata delle parti, venendo incontro alle giuste attese dei giovani, dei futuri pensionati e dei piu’ deboli, così come abbiamo fatto l’anno scorso con la prima parte dell’intesa sulla previdenza. Per questo, tutti dobbiamo dimostrare un grande senso di responsabilita’ e coerenza, partendo da un assunto: le attuali norme della previdenza, purtroppo, sono il frutto di scelte politiche dei precedenti Governi che hanno introdotto regole molto restrittive e penalizzanti sulle pensioni. Se dunque il sindacato portera’ a casa nei prossimi giorni ulteriori modifiche sostanziali sull’aspettativa di vita, sara’ indubbiamente un fatto positivo per i lavoratori e per il clima generale del paese, ponendo le condizioni perché si possa proseguire ogni anno ad una correzione delle norme del passato per un miglioramento delle prestazioni sociali e previdenziali”.  

In particolare, circa il meccanismo dell’aspettativa, nell’incontro di ieri il Governo ha proposto un nuovo calcolo che considererebbe la media “algebrica” di un biennio rispetto al precedente e che, nell’uscita dal lavoro, terrebbe conto anche di eventuali cali della speranza di vita.  “Un meccanismo – ha spiegato Petteni presente all’incontro – che dovrebbe partire nel 2021 e che rappresenta un passo avanti. “Stiamo facendo un lavoro  per esplicitare al meglio tutte le problematiche e individuare le soluzioni. – ha spiegato Petteni auspicando dunque “una sintesi equilibrata tra le compatibilità economiche e quelle sociali per creare le condizioni per fare un ulteriore passo avanti”. I sindacati ribadiscono contrarietà alla proposta sulle categorie da escludere dall’incremento dell’età pensionabile nel 2019: “è una ipotesi che non va bene e va corretta. Vogliamo cose esigibili e non finte con riferimento ai requisiti per l’accesso alla pensione a 66 anni e sette mesi per le categorie individuate. Un’intesa è possibile se veniamo ascoltati” – ha concluso Petteni.  

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Furlan: “Tempi stringenti ma se c’è volontà bastano”

Treviso, 7 novembre 2017  – “Ci stiamo impegnando e lo stiamo facendo ovviamente con grande serietà. I tempi sono stretti ma se c’e’ una volontà forte di fare un lavoro serio ci si può assolutamente riuscire”. Così la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan a margine del Consiglio Generale della Cisl di Treviso e di Belluno, sulla riforma delle pensioni e sui tavoli tecnici in corso in vista dell’appuntamento decisivo del 13 novembre volto ad individuare rapide ed efficaci soluzioni alle criticità emerse, in particolare il tema dell’automatismo dell’aumento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita che, senza interventi, porterà a 67 anni l’uscita nel 2019. “Gli incontri vanno quindi tenuti  – ha sottolineato. Va fatto tutto quello che e’ possibile fare, perché abbiamo davanti questioni importanti che riguardano uomini e donne in questo Paese, non solo dati statistici. Credo pertanto che dobbiamo andare avanti convinti che si può e che ci sono le condizioni, se si vuole tra tutte le parti interessate, per poter realizzare tutto questo”. 

 Si è espressa anche in merito alle osservazioni rilasciate oggi da Banca d’Italia e Corte dei Conti sulla necessità di correggere alcuni aspetti della riforma: “E’ importante che Banca d’Italia e Corte dei Conti riconoscano che bisogna correggere alcuni aspetti della riforma del sistema pensionistico, nel segno dell’equità” ha commentato. “Noi non abbiamo mai detto che vada cancellata per tutti l’aspettativa di vita e nell’accordo con il Governo dello corso anno abbiamo detto che va rivisitato il meccanismo perché non tutti i lavori sono uguali, non è uguale la gravosità, né lo sono i pericoli e quindi evidentemente bisogna fare un lavoro importante che identifichi la reale aspettativa di vita, in base al lavoro che uno svolge. Se si lavora in un laminatoio o si lavoro sulle impalcature vien difficile arrivare a quell’aspettativa di vita che è la media dell’Istat. Quindi il lavoro che va fatto è quello di identificare quei mestieri per cui deve essere bloccato il meccanismo di un continuo innalzamento dell’età pensionabile. C’è un tema di compatibilità economica ma c’è anche un tema di compatibilità sociale e di compatibilità umana di cui assolutamente bisogna tenere conto”ha concluso la leader della Cisl.

E nell’Audizione Cisl svoltasi ieri presso le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sulla manovra economica 2018-2020, circa il capitolo previdenza la Cisl  ha evidenziato la limitata risposta nella legge di bilancio alle richieste sindacali sul fronte pensioni. “Restano fuori materie che comunque non avrebbero portato nell’immediato a oneri per il bilancio pubblico come il legame tra aspettativa di vita ed eta’ del pensionamento, o il ritorno alla perequazione delle pensioni a scaglioni secondo quanto previsto dalla legge 388/2000. Questi interventi peserebbero sulla finanza pubblica solo dal 2019; pertanto, pur criticando il fatto che il governo non ha dato risposte concrete in merito, riteniamo che il confronto possa e debba continuare, cosi’ come deve continuare sulla pensione di garanzia per i giovani”.

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Roma, 2 novembre 2017. Si è svolto a Palazzo Chigi il primo incontro tra Governo e Sindacati sulle pensioni e sul tema dell’automatismo dell’aumento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita che, senza interventi, porterà a 67 anni l’uscita nel 2019. I sindacati hanno confermato al Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, la richiesta di congelare l’aumento dell’età pensionabile e di rivedere il meccanismo che adegua l’accesso alla pensione in base alla speranza di vita. “I tempi del confronto sono molto stretti ma se c’è condivisione bastano. – ha commentato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan – L’impegno è completare la seconda parte del protocollo d’intesa sulla previdenza. Vedremo se c’è volontà da parte del Governo”. Per la Cisl è “positivo che ci siamo dati tempi molto stringenti per capire i modi per completare la fase due”. Al centro del tavolo rimane infatti il tema che non tutti i lavori sono uguali e quindi, sul tema dell’aspettativa di vita, “occorre verificare per ogni tipologia di mestiere quanto sia gravoso e rischioso”. Il Governo ha espresso condivisione su questo punto e la necessità di approndimento. Ecco perché è stato calendarizzato un nuovo incontro il prossimo 13 novembre: “Sarà un tavolo tecnico ma anche un tavolo di verifica politica – ha aggiunto Furlan – e tireremo le fila anche di altri punti importanti come il tema di una pensione dignitosa per i giovani, il silenzio-assenso per la previdenza complementare e i lavori di cura”.

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