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Ilva. Cisl e Fim: “Un errore impugnare il decreto sul piano ambientale. Da irresponsabili il ricorso al Tar”

Pubblicato il 29 Nov, 2017

29 novembre 2017. Non è piaciuto alla Cisl e alla Fim il ricorso al Tar del governatore della Puglia, Michele Emiliano, che intende impugnare il decreto del governo che modifica il piano ambientale dell’Ilva. “E’ un grave errore. Non possiamo condividere la scelta del Governatore della Puglia. Sono in ballo 20 mila posti di lavoro la cui sopravvivenza è legata al piano di risanamento industriale che deve coniugare l’occupazione e la tutela dell’ambiente e della salute”. Ha commentato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “ I problemi dell’Ilva di Taranto devono essere affrontati con il massimo senso di responsabilità, senza ripicche personali o sventolando bandiere ideologiche. E’ legittimo che la regione Puglia ed il comune di Taranto diano il proprio contributo positivo su questa vicenda, ma tutto questo non deve avvenire ponendo veti o allungando i tempi per rinviare le decisioni opportune. Alla Cisl sta a cuore il destino di tante famiglie ed il futuro produttivo dell’Ilva che è fondamentale per la Puglia e per tutto il Mezzogiorno. Per questo ci vuole un assunzione di reponsabilità da parte di tutti, soprattutto dalle istituzioni regionali e locali, altrimenti a pagare saranno solo i lavoratori e la comunità di Taranto”.

Anche per  il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, “affidare al Tar il proprio disappunto per essere in un tavolo parallelo a quello col sindacato è un atteggiamento infantile  grave. Non si può trascinare una vicenda in cui è in ballo – aggiunge – il risanamento ambientale e la difesa di migliaia di posti di lavoro a capricci per la propria visibilità  politica. La Regione Puglia ha tante possibilità e responsabilità da esercitare per dare il proprio contributo positivo. Oggi ha deciso di buttare la palla in tribuna a danno di ambiente, occupazione e sviluppo. Prenda esempio dalle altre quattro regioni coinvolte che hanno ben accolto la loro partecipazione al tavolo istituzionale». «Inoltre, il DPCM anticipa le prescrizioni dell’AIA e le finanzia, Aia sottoscritta da regione Puglia e comune di Taranto. Questo atteggiamento di Emiliano non fa altro che allungare i tempi per l’ambientalizzazione del territorio e fa saltare il negoziato, con tutti i passi avanti che aveva prodotto come l’accelerazione degli investimenti ambientali tra cui la copertura dei parchi minerari che dovrebbe partire a gennaio. Adeguare la fabbrica in fretta dovrebbe essere un obbiettivo comune. Ricorrere al Tar significa rinviare l’attuazione delle prescrizioni Aia, ivi compresa la copertura dei parchi minerali. Decisione, quella del Presidente della Regione Puglia – aggiunge Bentivogli – che nello stesso tempo penalizza oltremodo tutti quei lavoratori, dei tubifici e non solo, a casa gravati dal peso degli ammortizzatori sociali. Inoltre conclude Bentivogli, ricorrere al Tar è una manifestazione di incapacità di Governo che instrada una vicenda così drammatica verso lo stesso triste epilogo che ebbe Bagnoli.

“Un rimpallo che sa di propaganda elettorale e che ci lascia grandi dubbi se il fine del ricorso sia realmente il bene della collettività” scrivono Cisl, Uil, Fim e Uilm in una nota unitaria che dichiarano di cogliere con disappunto “e stupore la scelta del Governatore di ricorrere al TAR sul DPCM 2017 che di fatto allunga i tempi del risanamento e del rilancio del sito di Taranto, compresa la copertura dei parchi minerali che, chiesta a gran voce da tutti, rinviata più volte nella sua realizzazione, avrebbe visto a Gennaio 2018 l’avvio della sua esecuzione. l ricorso si trasforma nel concreto rischio che salti l’unica strada per il risanamento ambientale dello stabilimento che di fatto aveva realizzato passi in avanti per l’avvio delle opere. La conseguente sospensione del negoziato annunciata dal Ministro Calenda produrrebbe un ritardo ulteriore non solo nelle opere di bonifica ma anche di ripartenza di impianti fermi da anni i cui lavoratori patiscono in prima persona il peso degli ammortizzatori sociali ai quali si potrebbero aggiungere altri impianti oramai allo stremo per i ritardi nelle manutenzioni e negli approvvigionamenti”

I sindacati unitariamente invitano il Governatore Emiliano, tutta la Regione Puglia ed il sindaco di Taranto “ad un atteggiamento costruttivo realmente mirato, se l’obiettivo è davvero il bene dei lavoratori e della città, all’unità di intenti, ognuno nelle proprie responsabilità, rendendoci disponibili ad un confronto con le segreterie e le rsu che riteniamo oramai inevitabile ed urgente”.

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