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Lavoro. Furlan: “La Cisl e’ pronta a riprendere il confronto con Confindustria per nuove relazioni industrali”

Pubblicato il 7 Ott, 2015

Roma, 7 ottobre 2015. La Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, commenta lo stop di Confindustria al negoziato relativo alla riforma del modello contrattuale. “Credo che il confronto vada ripreso subito – ha detto nel corso di una conferenza stampa unitaria per presentare il nuovo segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (Ces), Luca Visentini – la Cisl lo chiederà già oggi. Bisogna usare il buonsenso e fare tutti il massimo sforzo. Sta a noi definire il modello contrattuale. Il salario minimo per legge – ha ammonito Furlan – sarebbe la fine del contratto nazionale”. “Siamo davanti a un momento molto delicato. Oggi i temi sono il nuovo modello contrattuale e le relazioni industriali. Per la storia di questo Paese e del sindacato confederale, le parti sociali si devono assumere fino in fondo la responsabilità di disciplinare un nuovo progetto di contrattazione e relazioni. E nessuno può sottrarsi, è un fardello che ci dobbiamo portare per evitare che altri soggetti si sostituiscano alle nostre funzioni.
Per la Segretaria generale della Cisl, i tavoli sui rinnovi contrattuali, “che hanno piattaforme già presentate”, devono andare avanti, ma il confronto con Confindustria sulle nuove regole deve riprendere “immediatamente, già oggi”. La Cisl ha dato la propria “assoluta disponibilità”, ha sottolineato Furlan, precisando che le organizzazioni sinacali , Cgil Cisl Uil, non hanno “deciso unitariamente che fare” ed hanno organizzato la conferenza stampa di oggi prima di fare un incontro a tre. “Qui ognuno esprime la posizione della propria organizzazione” ha detto Furlan. “Capisco il nervosismo ma dobbiamo toglierlo di mezzo: non siamo qui per essere nervosi, siamo qui per fare la contrattazione”. Le parti sociali, secondo Furlan “devono giocare fino in fondo il loro ruolo” e quindi devono procedere al rinnovo del modello contrattuale: sarebbe troppo facile rimuovere il problema e affidarlo a terzi. Difendere il contratto collettivo nazionale di lavoro in un Paese fatto di piccole e medie imprese è indispensabile per garantire la qualità del lavoro. Vogliamo difendere i lavoratori cambiando il modello contrattuale, ma non aprendo praterie di salari minimi per legge. La produttività, poi, si aumenta rafforzando il secondo livello di contrattazione. Al Governo -ha concluso- dobbiamo invece chiedere che nella legge di stabilità ricompaia la detassazione sul secondo livello”. 

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