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Salute e sicurezza. Furlan: “Pasqua funestata da un’altra inaccettabile tragedia sul lavoro”

Pubblicato il 3 Apr, 2018
1° aprile 2018. “Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per gli operai deceduti oggi a Treviglio. Il giorno di Pasqua e’ stato funestato da un’ altra inaccettabile tragedia sul lavoro. In questo momento doloroso la Cisl è vicina alle famiglie che hanno perduto i loro cari e ai loro colleghi. In quello che dovrebbe essere un giorno di festa ci ritroviamo a fare i conti, ancora una volta, con tragici incidenti nei luoghi di lavoro: un grido d’allarme verso istituzioni e imprese chiamate a costruire una nuova cultura della sicurezza e della prevenzione”. Così Annamaria Furlan, Segretaria Generale della Cisl, a proposito dell’esplosione presso l’azienda di mangimi ECB di Treviglio, avvenuta a pochi giorni dal tragico incidente di Livorno dove hanno perso la vita 2 operai. “Chiediamo che venga al più presto fatta chiarezza sui motivi dell’incidente e su eventuali responsabilità e negligenze. Ma una cosa è certa: un lutto sul posto di lavoro è comunque un fatto  inaccettabile. Il bilancio di decessi, infortuni e malattie professionali rimane nel nostro paese drammatico. Per questo, il Primo Maggio, in occasione della Festa dei Lavoratori invocheremo una volta di più una strategia nazionale incentrata su controlli più stringenti, formazione, partecipazione, verso una necessaria svolta in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.
 
“Occorre che ci si interroghi sul perché non si riesce a spezzare definitivamente la catena di sangue che colpisce i posti di lavoro” dichiara dalla sua il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini. “

Le istituzioni di governo non possono più sottrarsi dal ruolo di raccordo, di stimolo e coordinamento di tutti gli attori della prevenzione al fine di collaborare in modo assiduo ed ordinato nel programmare piani di azione a supporto delle realtà lavorative, specie per le piccole e micro imprese e per le aziende che operano con contratto di appalto. Celebrare quest’anno il 1 maggio, la festa del lavoro, parlando di salute e sicurezza, questo vuole dire – ha affermato con forza il Segretario Cisl – che non solo il sindacato confederale da sempre c’è e continua a credere nel cambiamento ed ad impegnarsi, ma che vuole procedere in raccordo e sinergia con le altre forze in campo, datoriali ed istituzioni (nazionali e locali) dentro una precisa strategia nazionale che da troppo tempo manca”. 

Anche la Federazione nazionale agroalimentare della Cisl, Fai, esprime vicinanza e cordoglio alle famiglie degli operai che hanno perso la vita nell’esplosione del mangimificio Ecb di Treviglio. “Chiediamo una svolta, un rinnovato e rigoroso impegno sui temi della prevenzione, della formazione e delle attività di contrasto a un fenomeno che continua ogni anno a mietere decine di vittime. Qualcosa di inaccettabile: nel 2018 non si può continuare a morire di lavoro”.
“L’impegno a fermare questa scia di sangue – continua il comunicato – deve essere comune e coinvolgere istituzioni, imprese e mondo del lavoro. La Fai continuerà ad esercitare la massima pressione in tutte le sedi per garantire una svolta attraverso le leve della rappresentanza, della contrattazione nazionale e decentrata, della bilateralità. Servono relazioni sindacali più partecipate, che mettano al centro questi temi rendendoli elementi qualificanti per dare dignità e sicurezza alle persone e al lavoro”.

 

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