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Sviluppo Furlan: “Dobbiamo investire di piu’ sulla crescita ma con il contributo attivo di tutti”

Pubblicato il 9 Nov, 2015

“Il confronto tra il sindacato e le istituzioni e’ fondamentale sui temi del lavoro e dello sviluppo come e’ avvenuto con successo in Germania”. Lo ha sottolineato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan a Firenze durante i lavori dell’Assemblea organizzativa della Cisl Toscana. “Serve un grande patto per il lavoro che metta al centro l’occupazione, lo sviluppo e le politiche di crescita. Questa e’ la grande riforma che il paese deve fare oggi”

Firenze, 9 Novembre 2015 “Il governo si confronta troppo poco e non sempre in continuita’ con le forze sociali: questo vale per chi rappresenta i lavoratori, credo che valga anche per chi rappresenta le imprese”. Cosi’ Annamaria Furlan, segretario generale della Cisl, a margine dell’Assemblea organizzativa della Cisl Toscana. “Credo che il confronto tra il sindacato, le istituzioni, in modo particolare con il Governo, ci debba essere, perche’ al centro mettiamo il lavoro”.
“E per far ripartire il paese, noi dovremmo prendere esempio da Merkel e Hollande, mettendo al centro le relazioni industriali, cosi’ come un grande patto per il lavoro e la crescita che deve vedere assieme istituzioni e parti sociali. Questo non significa confondere i ruoli: ognuno deve svolgere il suo ruolo ma la sfida della crescita ha bisogno del contributo di tutti. Non c’e’ dubbio – ha poi aggiunto Furlan – che questo Paese abbia iniziato una serie di riforme. Credo che pero’, oltre alle riforme, dobbiamo mettere al centro il lavoro. E la prima grande riforma e’ proprio come far ripartire il lavoro e quindi l’occupazione nel nostro Paese . ha ribadito la leader della Cisl..
“Finalmente dopo tanti trimestri sempre con il segno meno, iniziamo ad avere dei segni piu’; sta crescendo un po’ l’occupazione, soprattutto la stabilizzazione di molti precari, e’ ripartita la produzione industriale, cresce il pil, ma e’ ancora troppo poco. Dobbiamo investire di piu’ sulla crescita e di conseguenza sul lavoro, a partire dal Sud, perche’ questo Paese o riparte tutto o non riparte, penso al credito di imposta, e cioe’ alla fiscalita’ di vantaggio. Dobbiamo stimolare le nostre imprese anche attraverso queste cose che mancano nella legge di stabilita’ e che vanno recuperate”.

Fa poi una riflessione sul ruolo del sindacato.”Il sindacato deve interfacciarsi di più con le comunità locali, i territori, partendo naturalmente dai luoghi di lavoro. Questo è l’unico modo per spiegare ai cittadini il valore della dignità del lavoro e l’importanza dei diritti di cittadinanza. Noi non rappresentiamo chi fa finta di lavorare e viola le leggi, come è accaduto al comune di Sanremo”, ha aggiunto la Furlan. “Il sindacato, proprio in un momento confuso e difficile della vita paese, ha il dovere di usare parole di verità e di fare chiarezza, dicendo ai propri iscritti ed ai lavoratori le cose che vanno bene e quelle che non vanno bene. Questa esigenza di fare chiarezza -ha sottolineato la leader della Cisl- vale anche per la legge di stabilità, dove ci sono norme che vanno cambiate come gli stanziamenti assolutamente insufficienti per i contratti pubblici, i provvedimenti insufficienti per lo sviluppo del Mezzogiorno o i tagli inaccettabili ai patronati. Ma ci sono anche aspetti certamente positivi, che tra l’altro abbiamo chiesto ripetutamente noi come sindacato in questi ultimi anni al Governo, come l’allargamento della no tax area per i pensionati, l’abolizione delle imposte sulla prima casa, escluse le abitazioni lussuose e soprattutto la tassazione al 10% degli accordi aziendali e sul welfare aziendale”.

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