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Ilva Furlan: “Questione nodale per tutto il Paese. Trovare una soluzione rapida che salvaguardi tutta l’occupazione, garantisca la sicurezza dei lavoratori e l’ambiente” 

Pubblicato il 27 Giu, 2018

27 giugno- “La questione dell’ Ilva è nodale non solo per Taranto e per la Puglia ma per tutto il Paese. Noi produciamo acciaio di grande qualità, siamo competitori sui mercati internazionali: la produzione dell’ acciaio è un fiore all’ occhiello per la nostra produzione industriale. Quindi è fondamentale che questo periodo sia adoperato tutto per trovare una soluzione importante che salvaguardi tutta l’occupazione, la sicurezza sul lavoro per i lavoratori in tutto lo stabilimento e la salute dei cittadini. Bisogna trovare una soluzione rapida ed evitare che ci siano altri incidenti sul lavoro come è accaduto purtroppo anche nelle ultime settimane. Occorre garantire la nostra capacità di continuare ad essere leader sui mercanti internazionali in un segmento di produzione così significativo per il nostro paese tutto e per la nostra capacità di produrre acciaio e quindi ricchezza e Pil per il paese intero”. Lo ha detto oggi a Foggia a margine del consiglio generale dellla Cisl foggiana la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Io mi auguro che dopo i tanti commenti sull’ Ilva, anche in campagna elettorale, si inizi finalmente a parlare dell’ Ilva come una grande impresa del nostro paese che va salvaguardata, così come vanno salvaguardati l’occupazione e la professionalità di tanti suoi lavoratori”. 

La leader di via Po si è poi soffermata sul capolarato e sulla presenza dei lavoratori immigrati nella campagne pugliesi. “Ha fatto bene il Ministro dell’economia Tria oggi a dire che i fenomeni di sfruttamento nelle campagne del sud sono inaccettabili e che bisogna reprimere il capolarato applicando la legge che abbiamo conquistato. In Puglia oltre il 40% dei lavoratori regolari nell’ agricoltura è migrante, se poi sommiamo a questo dato già di per sé importante anche, purtroppo, l’irregolare che c’è ed è vasto, è evidente che grande parte dell’agricoltura italiana si regge anche grazie al lavoro, all’impegno, alle braccia di tanti migranti. Non dimentichiamo che noi siamo un paese di migranti: gli italiani sparsi nel mondo sono milioni, all’ inizio dello scorso secolo e per tanto tempo in tanti sono andati a cercare fortuna in altri paesi. Per questo per noi l’accoglienza ed il ricordarci anche quale esperienza di migrazione hanno vissuto i nostri nonni e bisnonni sulla propria pelle, credo ci debba sempre far mettere al centro dei nostri ragionamenti la salvaguardia della vita umana e del futuro delle persone”. La Segretaria Generale della Cisl ha anche affrontato il tema dello sviluppo, della centralità del nostro Sud. “Il Sud deve essere messo al centro dell’ azione del Governo- ha sottolineato Furlan- nel contratto sottoscritto tra i due partiti che oggi hanno dato vita all’ Esecutivo, c’è veramente molto poco riguardo al Mezzogiorno. Bisogna recuperare questo tema, mettendo innanzitutto al centro dell’ azione, il lavoro, il futuro dei nostri giovani: non dimentichiamo, infatti, che migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi, dopo i sacrifici fatti dalle famiglie, una volta laureati, devono andare via e cercare altrove il loro domani: e questo è assolutamente inconcepibile. Quindi ripartiamo dalla centralità del lavoro, dallo sviluppo in questa parte così importante del Paese, perché la lunga crisi che ha attraversato la penisola ci ha insegnato una cosa: l’Italia o cresce tutta attraverso il lavoro oppure difficilmente potrà avere un futuro migliore”.

 

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