CISL
CISL

  1. CISL
  2. /
  3. Notizie
  4. /
  5. Categorie ed Enti CISL
  6. /
  7. Ikea. Sindacati: Massiccia adesione...

Ikea. Sindacati: Massiccia adesione alla giornata di sciopero nazionale

Pubblicato il 5 Dic, 2025

Massiccia adesione alla giornata di sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori Ikea: in centinaia, da tutta Italia, hanno raggiunto Carugate per la manifestazione nazionale davanti alla sede milanese della multinazionale svedese. Una partecipazione compatta, segnata da delusione e amarezza ma anche da grande determinazione, che ha trasformato lo sciopero in un messaggio chiaro all’azienda.

Alla base della mobilitazione, indetta dai sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs c’è l’ennesimo tentativo – respinto da Ikea – di riaprire il dialogo sul rinnovo del Contratto integrativo aziendale, scaduto dal 2019, e di correggere un sistema premiante giudicato inaccettabile. Le organizzazioni sindacali denunciano una deriva unilaterale dell’azienda, un progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro e la mancata tenuta degli impegni storicamente assunti nei confronti dei dipendenti. Emblematico, agli occhi dei lavoratori, il recente divieto di accesso alla mensa per i part-time con pausa ridotta: una decisione percepita come ingiustificata e in aperto contrasto con accordi e prassi consolidate da decenni.

Le criticità si estendono anche al piano territoriale e nei punti vendita: l’azienda assume decisioni unilaterali e solo successivamente informa le organizzazioni sindacali, senza attivare percorsi negoziali di confronto su materie decentrate previste dal Cia, come, per citarne alcuni, organizzazione del lavoro, turni e mansioni.

Sul fronte della classificazione professionale, nessuna apertura aziendale è arrivata sul tema delle deroghe ai passaggi al 3° livello e sul riconoscimento degli specialisti impegnati in funzioni progettuali. Una scelta che per i sindacati evidenzia la volontà di comprimere verso il basso le professionalità e svalutare il contributo delle lavoratrici e dei lavoratori.

A gran voce le lavoratrici e i lavoratori hanno contestato la gestione del premio di partecipazione 2025: oltre la metà dei punti vendita non riceverà alcun importo, e per gli altri gli importi saranno considerati irrisori. Una comunicazione ritenuta vaga, contraddittoria e offensiva nei confronti di chi ogni giorno sostiene i ritmi e le responsabilità dell’operatività aziendale. L’amarezza è stata accentuata dal rifiuto dell’azienda di rivedere il sistema premiante negando perfino un riconoscimento simbolico ai dipendenti, mentre sembrerebbe destinare bonus alle figure apicali.

Nell’ultimo incontro Ikea ha respinto ogni proposta delle organizzazioni sindacali, rifiutando di definire anche elementi economici già condivisi, come le maggiorazioni domenicali e il trattamento della malattia, rinviando la discussione a un confronto giudicato privo di contenuti reali. Una chiusura motivata dal mancato raggiungimento degli obiettivi di budget e da presunte criticità economiche, arrivando a definire il rinnovo del Ccnl della Distribuzione Moderna Organizzata come un “aggravio di costi”.

«In un quadro segnato da un irrigidimento delle relazioni sindacali, arretramento delle tutele e peggioramento delle condizioni economiche – hanno dichiarato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – la mobilitazione del 5 dicembre ha assunto un valore di rivendicazione e dignità collettiva». «La piazza di Carugate e la massiccia adesione allo sciopero di oggi – concludono le tre sigle – dimostrano con chiarezza che le lavoratrici e i lavoratori di Ikea non intendono arretrare di fronte a scelte giudicate ingiuste e non rispettose del loro contributo alla crescita della multinazionale».

Sono questi i motivi alla base della mobilitazione: le lavoratrici e i lavoratori di Ikea rivendicano rispetto, diritti e dignità, e reclamano l’avvio di una trattativa vera, fondata sul confronto e sul riconoscimento del valore del loro lavoro.