Segna un concreto passo avanti nelle condizioni di lavoro l’ipotesi di accordo integrativo aziendale che Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno siglato con OBI Italia, l’azienda di prodotti per il giardinaggio, la casa e il fai da te che conta circa 2.500 lavoratrici e lavoratori nel nostro Paese.
Al termine di oltre due anni di trattativa, che hanno visto il contributo determinante di delegate, delegati e strutture territoriali, è stato segnato un avanzamento qualitativo su molti fronti.
Il sistema incentivante vede un aumento del premio da 800 a 1000 euro per i contratti full-time e in misura proporzionale per i part-time. In aggiunta, è stata istituita una piattaforma dedicata per convertire il premio in beni/servizi non tassati.
In tema di organizzazione del lavoro, sono state stabilite due domeniche lavorabili al mese in base ad equa rotazione e introdotti due riposi consecutivi nel weekend, mentre lo straordinario festivo e domenicale ha avuto un incremento di 1,80 euro l’ora.
È possibile ora donare ferie e permessi a colleghi in difficoltà.
Novità di rilievo nell’ambito delle politiche sociali e della genitorialità: previsti quattro giorni di permessi retribuiti per l’inserimento dei figli in strutture prescolastiche e nei centri estivi, aggiunti cinque giorni al post congedo di paternità, con l’estensione di tutte le misure alle coppie omogenitoriali; si registra poi un mese retribuito in più per le vittime di violenza di genere.
Aumenta il numero dei delegati sindacali nel coordinamento nazionale, che passa da sei a nove, e quello delle ore di permesso di cui possono usufruire, che da 370 passa a 900.
Sul fronte economico, infine, si registra l’ampliamento delle causali di miglior favore per ottenere l’anticipo del TFR, che spaziano dalla necessità di estinguere o ridurre il mutuo all’aspettativa per malattia o gravi motivi familiari, includendo anche delicate questioni personali, come l’acquisto o l’affitto di un’abitazione dopo una separazione e le spese preadottive internazionali.
La cessione del quinto non prevede più costi di gestione a carico del dipendente.
“Abbiamo ottenuto miglioramenti tangibili e soprattutto risultati che non sarebbero stati possibili senza il lavoro di squadra fatto insieme” dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. “L’impegno costante delle strutture territoriali e la determinazione delle delegate e dei delegati nei punti vendita hanno fatto la differenza nel corso di questo confronto” aggiungono i sindacati.