“L’ennesima tragedia in mare, che è costata la vita a un nostro iscritto, il comandante Antonio Magliozzi, ci conferma il triste primato della pesca, che rimane una delle professioni più pericolose al mondo: in questo momento di forte dolore esprimiamo tutta la nostra vicinanza alla sua famiglia e torniamo a chiedere alle istituzioni di intervenire con misure concrete a favore della sicurezza e della prevenzione”. Lo afferma il Segretario nazionale della Fai Cisl Patrizio Giorni commentando l’incidente mortale in mare accaduto ad Anzio, in provincia di Roma, a seguito del ribaltamento di un peschereccio che è costato la vita al pescatore Antonio Magliozzi, di 68 anni, mentre suo figlio sarebbe stato tratto in salvo da un altro peschereccio.“Chiediamo che si faccia piena luce su questa ennesima tragedia sul lavoro – aggiunge il sindacalista – e riportiamo all’attenzione ancora una volta i temi della sicurezza e della salute nella pesca, tornando a chiedere a Governo e Parlamento un impegno concreto affinché siano applicate tutte le norme previste dal Testo Unico 81, dopo quasi 20 anni di mancata applicazione nel settore, nonostante la nostra costante richiesta rispetto a questa necessità. Serve inoltre maggiore attenzione da parte di imprese e istituzioni per rafforzare i percorsi formativi per i lavoratori, per moltiplicare le ispezioni, per inasprire le sanzioni per le imprese che non rispettano le norme e infine per favorire il rinnovamento delle imbarcazioni”, conclude Giorni.