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Politiche per l’invecchiamento attivo in Piemonte. Lettera aperta dei sindacati dei pensionati all’Assessore Marrone per un incontro ed un confronto sul rinnovo del Piano Regionale

“Egregio Assessore, la popolazione piemontese sta invecchiando rapidamente, in un contesto in cui la denatalità continua a crescere e la nostra regione si colloca ormai tra le più “anziane” d’Italia ed Europa”. Dichiarano Giuseppe Mantovan (SPI CGIL Piemonte), Alessio Ferraris (FNP CISL Piemonte) e Lorenzo Cestari (UILP UIL Piemonte) in una lettera aperta inviata all’Assessore Marrone per chiedere un incontro ed un confronto sul rinnovo del Piano Regionale.
“Si tratta di un fenomeno strutturale che non può più essere letto soltanto in termini di criticità: l’invecchiamento può e deve diventare una leva di sviluppo sociale, culturale ed economico, se accompagnato da politiche adeguate di prevenzione, promozione della salute e partecipazione.
L’invecchiamento attivo è una grande opportunità per trasformare le dinamiche demografiche da problema a risorsa. Chi invecchia in salute e mantiene un ruolo attivo nella comunità, nel volontariato, nella cura, nella trasmissione di saperi, rappresenta un capitale umano e sociale prezioso per l’intera collettività. Perché ciò accada, occorrono strumenti concreti e continuità nell’impegno delle istituzioni regionali.
Dal 2017 il Piemonte si è dotato di una Legge Regionale sull’Invecchiamento Attivo, frutto di un lungo lavoro di confronto e di proposta, al quale come Organizzazioni Sindacali dei Pensionati abbiamo contribuito con convinzione. Tuttavia, dopo alcuni anni di attuazione, riteniamo necessario sottolineare alcune criticità che rischiano di svuotare di efficacia la legge stessa:

• Il finanziamento: un milione di euro all’anno, o poco più, non può essere considerato un livello di risorse adeguato per sostenere una politica di tale portata e complessità.

• Il ruolo della Cabina di Regia: organo importante, nel quale siedono anche le rappresentanze sindacali, è stato finora convocato solo in occasione della pubblicazione dei bandi. Manca un lavoro di analisi, di monitoraggio e di indirizzo strategico, che ne valorizzerebbe davvero la funzione.

• La destinazione dei fondi: ci preoccupano le recenti indiscrezioni secondo le quali risorse originariamente destinate all’invecchiamento attivo sarebbero state dirottate verso altri obiettivi. Attendiamo chiarimenti in merito e confidiamo che tali notizie non trovino conferma.

Il Piano Regionale per l’Invecchiamento Attivo è in scadenza. Riteniamo essenziale che la sua revisione avvenga con un reale coinvolgimento delle parti sociali e degli altri assessorati interessati – sanità, sport, cultura, formazione – per superare la logica dei soli bandi, che finora ha prodotto una dispersione di interventi senza un quadro organico e duraturo.
Come Sindacati dei Pensionati intendiamo promuovere nei prossimi mesi una iniziativa pubblica di informazione e confronto su questi temi, alla quale desidereremmo invitarLa. Sarebbe un segnale importante di attenzione e di dialogo istituzionale.
Cogliamo infine l’occasione per ricordare che una nostra precedente richiesta di incontro inviata al Suo Assessorato è, ad oggi, rimasta senza riscontro. Confidiamo che questa lettera possa essere l’occasione per avviare un confronto costruttivo e condiviso sulle prospettive delle politiche per l’invecchiamento attivo in Piemonte.
Certi della Sua sensibilità sul tema, restiamo in attesa di un cortese riscontro e Le porgiamo i nostri più cordiali saluti”.