Il Segretario Nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis manifesta preoccupazioni per le prospettive industriali e occupazionali.Dall’incontro ministeriale del 10 aprile scorso la situazione non è migliorata. I dati economici del I quarter mantengono un trendnegativo. L’utile netto è in calo dell’89,1% rispetto allo stesso periodo del 2024. I ricavi netti segnano una flessione del 27,3% a 2,52 miliardi, mentre l’Ebit crolla del 99,5% a soli 3 milioni. Anche le previsioni del II quarter non prevedono significativi miglioramenti il fatturato, è previsto sui 2,71 miliardi di dollari.Rispetto alle previsioni dei dati finanziari del 2025 Stm non si è ancora espressa. Se il trend dei ricavi del primo semestre non avrà significativi miglioramenti, è presumibile che il risultato finale del 2025 si attesterà in 11/ 12 miliardi di dollari, indebolendol’obiettivo del Board di raggiungere i 18 miliardi $ nel 2018 e i 20 miliardi $ nel 2030.
Dopo, e non durante l’incontro al Mimit, sono stati comunicati i tagli occupazionali previsti in Italia secondo il piano industriale2025-27 di STm. Si concentreranno principalmente ad Agrate con riduzione che può superare i 1.000 posti di lavoro. Rispetto agli occupati totali mondiali del gruppo a margine dell’incontro del 10 aprile erano stati annunciati 2.800 esuberi.
Il Ministro Urso definiva le performance di STm negli ultimi anni come un “piano inclinato”, più il tempo passa senza intervenire alla revisione del piano industriale e più il “piano sarà sempre più inclinato”.
Urge il proseguo del confronto ministeriale sia con il Ministro Urso che con il Ministro Giorgetti, azionista di STm, detenendo con il MEF il 13,5% del capitale azionario. Non è credibile che il mantenimento occupazionale e il rilancio produttivo si poggianoprincipalmente sulle risorse provenienti dall’aumento delle vendite e dei ricavi e dal “saving” con pesanti tagli occupazionali, come sostenuto nel piano industriale 2025-27 da STm . In questi ultimi anni si è dimostrata una strategia gestionale perdente. Ad Agrate gli investimenti nei processi produttivi sono rallentati e STm ha perso anche quote di mercato. Occorrono risorseeconomiche fresche a prescindere dal risultato economico. Per mantenere questo strategico plant industriale del nostro paese occorre investire parecchie risorse, riequilibrare il peso industrialecon i siti francesi, mantenere tutta la produzione evitando delocalizzazioni e sviluppare nuovi prodotti. Ad Agrate nel breve periodo, secondo i piani del gruppo dirigente, si assisterà alridimensionamento produttivo. I Ministri ci convochino prima che il “piano sia irrimediabilmente inclinato”.
Le scelte industriali e finanziarie sbagliate dal Board e dal Management di Stm compiute in questi ultimi anni, sostenute anche con risorse pubbliche, non possono tradursi in tagli occupazionali e nel ridimensionato produttivo di questo strategico gruppo industriale italiano.