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Veneto. Cisl: Nuovo tariffario sanitario regionale. Aumentano i ticket, ma le soglie per l’esenzione restano ferme. Prioritario tutelare le fasce più fragili e alzare la soglia di esenzione

Pubblicato il 25 Giu, 2025

All’indomani dell’entrata in vigore, appena dieci giorni fa, del nuovo tariffario regionale sanitario, giungono numerose dalle cittadine e dai cittadini iscritti a Cisl Veneto le segnalazioni di criticità connesse all’aumento dei ticket per diverse prestazioni sanitarie. Se da un lato, è vero, vi sono lievi riduzioni, dall’altro si riscontra che per molte prestazioni – in particolare visite specialistiche e indagini radiologiche – gli aumenti dei ticket risultano significativi, con un impatto diretto sulle tasche delle persone.

Un esempio su tutti: una prestazione prima sotto la quota massima di euro 36,15 per chi non era esente in base al reddito, oggi vede aumenti che possono toccare anche i 6/7 euro a prestazione.

CISL Veneto, FNP e FP, le categorie dei pensionati e del lavoro pubblico, esprimono dunque la loro forte preoccupazione per le ricadute sociali derivanti dall’applicazione del nuovo tariffario regionale (approvato con la DGR 581 dello scorso 29 maggio), e annunciano: «Porteremo senz’altro tali criticità, ed evidenzieremo le connesse ricadute, al tavolo di confronto con la Regione del Veneto convocato per il prossimo 9 luglio. Servirà analizzare e comprendere meglio gli impatti dei nuovi ticket, confrontati con quelli preesistenti, sulle economie dei cittadini veneti, in particolare delle famiglie più fragili e a rischio povertà. Un impatto che riguarda una modifica ai ticket peraltro mai anticipata prima alle rappresentanze sindacali dalla Regione».

Il quadro si aggrava considerando che le soglie di esenzione per le diverse fasce di reddito sono ferme da anni – denuncia ancora Cisl –, nonostante l’inflazione abbia notevolmente ridotto il potere d’acquisto dei lavoratori, dei pensionati, delle famiglie. Per effetto di piccoli adeguamenti economici legati all’inflazione, molte persone in difficoltà economica, che fino ad ora avevano diritto ad accedere gratuitamente alle cure, rischiano oggi di essere escluse dall’esenzione, come più volte segnalato da Cisl a livello sia regionale che nazionale. «Per questo chiediamo che siano aggiornati tempestivamente i criteri di esenzione fissati sulla base del reddito, adeguandoli all’attuale contesto socioeconomico o a livello nazionale o tramite un intervento diretto della Regione – aggiungono ancora –. Chiediamo inoltre che venga reso permanente il tavolo regionale di confronto con le organizzazioni sindacali, indispensabile a monitorare gli effetti dell’applicazione del nuovo tariffario, e sia assicurato un accesso alle cure non condizionato dalla condizione economica dei cittadini ma garantito a tutti loro come diritto universale, secondo quanto sancito dalla nostra Costituzione».

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