“La Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne non deve essere solo una ricorrenza ma una lente attraverso cui guardare quello che accade ogni giorno nel nostro Paese, che impone una seria riflessione su quella che è una violazione dei diritti umani persistente e devastante, e che continua a segnare in modo drammatico la vita di donne giovani e meno giovani”: cosi Liliana Chemotti, responsabile coordinamento Politiche di genere della FNP CISL.“I numeri ci dicono quanto questa realtà sia radicata e quanto i femminicidi siano solo la punta dell’iceberg: in Italia più di una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale. Per capire davvero il fenomeno, però, dobbiamo guardare anche dove la violenza è meno visibile, come quella sulle donne anziane, che può provenire da familiari, caregiver, contesti di assistenza che limitano autonomia, dignità, libertà. Prevenire la violenza vuol dire combattere le sue radici culturali e le sue cause, ed ogni passo avanti legislativo ha un peso reale. La recente proposta di legge approvata dalla Camera dei deputati sul consenso libero e attuale afferma finalmente un principio chiaro: un SI’ può cambiare, e quando diventa NO, è sempre NO, altrimenti è sempre violenza. Ma la legge, da sola, non basta: servono percorsi di educazione permanente, che accompagnino bambini, adolescenti, adulti e persone anziane lungo tutto il ciclo di vita.”“Noi donne e uomini della FNP Cisl, insieme al Coordinamento Politiche di Genere, siamo impegnati tutto l’anno – non solo il 25 novembre – per costruire una cultura del rispetto, della dignità, della relazione sana. Lavoriamo insieme nei territori – conclude Chemotti – perché la violenza non è un fatto privato ma un problema sociale che si previene solo insieme, costruendo un Paese in cui essere donna non sia mai motivo di pericolo, in cui il rispetto non sia un auspicio ma una pratica quotidiana, in cui la libertà femminile non sia negoziabile. Insieme per creare una nuova cultura di parità e condivisione in uno scambio intergenerazionale che aiuti a guardare al futuro con nuove dinamiche e nuove speranze”.


