Roma, 14 Giugno 2016 -“Abbiamo iniziato un percorso sui temi del lavoro, degli ammortizzatori sociali e su come modificare la legge previdenziale e come rivalutare le pensioni. Un percorso che riguarda aspetti che toccano la vita e il futuro di tante persone, giovani e anziani e che ora dobbiamo cercare di far fruttare”. Questo il commento a caldo della Segretaria generale della Cisl al termine dell’incontro Governo -sindacati svoltosi al Ministero del Lavoro. Un ulteriore incontro di approfondimento sui temi della previdenza e delle politiche del lavoro che fa seguito a quello del 24 maggio scorso . Al tavolo hanno partecipato i Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo, il Ministro Giuliano Poletti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. Previsto un ulteriore tavolo piu’ specifico su pensioni e rivalutazioni per il 28 giugno. Il 30 giugno il nuovo tavolo sul lavoro.
“E’ significativo vedere come nel frattempo le nostre azioni messe in campo abbiano in qualche modo già corretto il tiro su alcuni aspetti”, ha osservato la leader della Cisl facendo riferimento ad esempio all’anticipo pensionistico (Ape) che ora “ha sfumature un po’ diverse”. “Credo sia cambiato il clima, – ha aggiunto – si è attivato con il governo un confronto vero senza posizioni statiche su questioni prioritarie per gli italiani. Dobbiamo proseguire con questo spirito, per trovare le soluzioni necessarie e per dare risposte anche ai giovani e sulla previdenza complementare. Siamo all’inizio di un percorso. Andremo avanti”.
“I sindacati hanno acquisito dal governo una cosa di non poco conto: non ci sara’ una penalizzazione per chi sceglie di andare in pensione prima, ma la restituzione di un prestito” ha spiegato la leader della Cisl dalle pagine de “La Repubblica”. L’ipotesi del prestito – ha aggiunto la leader della Cisl – deriva dalla necessita’ di non allargare le maglie della spesa pubblica, dando modo all’Europa di fermare tutto. Pero’ poi il governo ci ha assicurato che attraverso le detrazioni intende sostenere innanzitutto coloro che ne hanno piu’ bisogno: penso ai licenziati, ma anche a chi percepisce pensioni particolarmente basse”. “La restituzione avverra’ attraverso forme di detrazione fiscale sempre piu’ forti, volte a ridimensionare le rate, sulla base naturalmente dei criteri adottati a seconda delle condizioni del lavoratore. Inoltre nel caso in cui si tratti di riorganizzazioni aziendali, le imprese verranno chiamate a partecipare al tutto. Altro aspetto positivo e’ che l’interfaccia del lavoratore e’ l’Inps, non l’istituto di credito”. In sostanza ci sono varie possibilità che noi vogliamo capire meglio, – ha spiagato ancora Furlan – avremo varie sedi di approfondimento. E abbiamo anche proposto l’eventuale utilizzo dei fondi pensione integrativa gia’ vigenti. Cio’ di cui abbiamo bisogno è una scelta che duri nel tempo, non di definire anni di nascita su cui incentrare l’attenzione. Vogliamo inoltre ridefinire tutti gli aspetti previdenziali, non solo per gli anziani ma anche per i giovani”. Inoltre, sul tavolo della previdenza “c’e’ da parte del governo la volonta’ concreta di affrontare il tema nel suo complesso: la flessibilita’ in particolare e’ collegata a una ridefinizione dei lavori usuranti. Poi bisogna pensare ai giovani. Per chi e’ gia’ in pensione inoltre e’ il momento di parlare di no tax area e di rivalutazione”.
“Un’occasione da non sprecare” l’incontro con il Governo aveva auspicato la Segretaria generale della Cisl alla vigilia del tavolo ribadendo come questo confronto su più tavoli fosse fondamentale per arrivare ad un ‘patto sociale’ che favorisca le condizioni di sviluppo e, allo stesso tempo, migliori le condizioni dei lavoratori, lavoratrici e pensionati. “Con le decisioni unilaterali non si va da nessuna parte – aveva ribadito sottolineando che “allargare la partecipazione ai corpi sociali, condividere gli obiettivi è la strada per recuperare la fiducia dei cittadini, soprattutto dei giovani, nelle istituzioni e nella politica. La partecipazione e la coesione sociale rappresentano l’antidoto al populismo, alla demagogia, all’antagonismo sterile”.
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