Milano, 30 novembre 2015. “E’ opportuno istituire un tavolo di confronto in Regione, per costruire un percorso di interventi correlati tra loro, che diano attuazione concreta ed efficace alla legge 15/2015 per sostenere gli impegni delle famiglie e tutelare i lavoratori del settore”. Così Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia, a conclusione del convegno sul lavoro di cura che questa mattimna ha riunito all’auditorium S. Fedele Carlo Borghetti, relatore della legge regionale 15/2015, Antonio Pone, direttore Inps Lombardia, Roberto Scanagatti, presidente Anci Lombardia, Giulio Gallera, assessore al Reddito di autonomia e inclusione Sociale di Regione Lombardia. “A maggio è stata approvata la legge che istituisce il profilo e stanzia risorse per sostenere famiglie e assistenti familiari, istituendo il registro delle assistenti familiari per incrociare domanda e offerta di lavoro – aggiunge Gilardoni -. E’ arrivato il momento per definire un percorso che sostenga le famiglie nel gravoso impegno del lavoro di cura e al tempo stesso dia prospettive di sviluppo professionale a tutto quel mondo di assistenza familiare che rappresenta un tassello importante nel nostro sistema di welfare lombardo”.
Sono oltre 186mila, tra colf e badanti, i lavoratori impegnati nell’attività domestica, in Lombardia. Il 79,2% proviene da Paesi stranieri e il 79,3% del totale è rappresentato da donne. Lavoratrici e lavoratori sempre più indispensabili per le famiglie lombarde, a fronte di circa 400mila anziani non autosufficienti residenti nella Regione di cui 59mila ricoverati in casa di riposo. La Cisl e Pensionati lombardi auspicano che l’attuazione della nuova legge sia l’occasione per migliorare il sostegno alle famiglie, a partire dal momento della selezione dell’assistente famigliare, della valutazione delle sue competenze, dell’assunzione e gestione del rapporto di lavoro. Le famiglie lombarde spendono infatti ogni anno 1,6 miliardi di euro per il lavoro di cura con assistenti familiari e oltre a questo incide in modo significativo il lavoro irregolare e sommerso, in rapporto vanno attivati meccanismi di contrasto.