I dati emessi dall’INPS settimana scorsa (solo 20.957 accolte su un totale di 65.972 domande) hanno reso necessario un confronto urgente, per non vanificare le tante attese legate all’introduzione dei due importanti strumenti di flessibilità in uscita, sanciti nel verbale sottoscritto lo scorso 28.09.2016.
Sia il Ministro che il Presidente dell’Inps hanno convenuto sulla necessità di una risposta in tempi brevi e di una semplificazione delle procedure. Si sono, quindi, impegnati a procedere alle rettifiche amministrative o normative necessarie affinché questi importanti strumenti introdotti con la scorsa legge di bilancio possano essere pienamente applicati.
I Sindacati e i loro Patronati, inoltre, -conclude il comunicato unitario- si impegneranno a collaborare con l’Istituto di previdenza per prevenire ogni eventuale distorsione e per rendere pienamente esigibile per tutti i lavoratori che ne hanno diritto l’accesso all’ape sociale e alla pensione anticipata per i lavoratori precoci”.
E sull’aspettativa di vita la Segretaria generale della Cisl ha accolto con soddisfazione l’apertura del ministro Martina e di alcuni esponenti del Pd, tra cui anche Renzi. ”Sono contentissima e ritengo un segnale molto positivo che il segretario Renzi e importanti esponenti del Pd abbiano condiviso il sentimento di Cgil, Cisl e Uil di chiedere che ci sia uno stop all’aspettativa di vita”. Ha dichiarato questa mattina Furlan a margine del Consiglio generale della Cisl di Torino. “Abbiamo tempo, l’innalzanento a 67 anni scatta il primo gennaio 2019, per analizzare con serietà qual è la reale aspettativa di vita quando si svolgono per tanti anni mestieri che incidono negativamente proprio su questa”, ha aggiunto. “La nostra è una proposta che è stata condivisa dal governo Renzi quando abbiamo fatto l’accordo sulla previdenza e mi auguro che anche il governo Gentiloni capisca che è una questione di giustizia e buonsenso”.