
“L’autonomia e’ prevista dalla Costituzione italiana su alcune competenze e credo che possa essere molto positiva, di stimolo per la crescita e la responsabilizzazione di Regioni ed Enti locali, ma dobbiamo stare molto attenti su come coniugarla” ha detto Furlan. “Il tema della scuola, ad esempio, – ha spiegato – è elemento educativo unificante di un Paese un tema delicatissimo” perché “attraverso la scuola facciamo gli italiani e le italiane e questo deve essere tenuto molto presente dal legislatore”. Furlan ritiene pertanto che il confronto sulle autonomie rispetto all’ordinamento scolastico “si debba aprire non solo alle tre Regioni interessate ma anche alle forze sociali”.
Destano dunque “preoccupazione” nella Cisl, le anticipazioni delle ultime settimane sui contenuti delle Intese per l’autonomia differenziata delle regioni, che ieri hanno visto un importante passaggio presso il Ministero di Economia e Finanza (MEF).
Le intese “non possono prescindere dalla coesione, dalla solidarietà e dall’unità nazionale” ha ribadito anche il Segretario confederale Cisl, con delega alle riforme istituzionali. Ignazio Ganga. “Valori irrinunciabili per la Cisl, da porre a fondamento degli assetti istituzionali, – tiene a ricordare -per assicurare uno sviluppo equilibrato di tutte le aree del Paese e per garantire a tutti i cittadini e i lavoratori, diritti fondamentali, come l’istruzione, la sanità, il lavoro garantiti e tutelati dalla Costituzione”.
“Quanto mai necessaria” dunque per la Cisl una profonda riflessione sul tema dell’autonomia, che non dovrà minimamente indebolire la coesione sociale dello Stato unitario e il sistema dei diritti dei cittadini e dei lavoratori. In particolare dovranno essere evitate, nell’ambito delle nuove competenze regionali, scelte rispetto ai modelli lavoristici che derubrichino al valore del modello contrattuale basato sul contratto collettivo nazionale e sulla contrattazione decentrata.
Viste anche le preoccupazioni e le resistenze che stanno mostrando diversi ministeri al trasferimento alle regioni di competenze su materie fondamentali per lo sviluppo la Cisl auspica una riflessione sui contenuti delle intese stesse, secondo un percorso che riteniamo debba essere quanto più possibile democratico e partecipato anche con l’apporto delle parti sociali”.



