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Marche. Agricoltura: i voucher non danno una risposta alla mancanza di manodopera nella regione

Pubblicato il 7 Apr, 2020

Ancona, 7 aprile 2020 – La mancanza di manodopera agricola nelle Marche, come in altre regioni d’Italia, è certamente una delle tante conseguenze della pandemia in atto, a cui si può dare una prima importante risposta regolarizzando i lavoratori immigrati extracomunitari già presenti in Italia , dando loro lavoro in condizioni di sicurezza e contrattualmente regolari .
Flessibilità nelle forme di assunzione ce n’è già a sufficienza per rispondere a tutte le esigenze di flessibilità richieste dalla agricoltura , i voucher sarebbe solo un altro strumento di precarietà del lavoro agricolo.
Fai-Flai-Uila della Marche ricordano alle imprese agricole e chi le rappresenta che esistono già da diversi anni strumenti contrattuali per l’assunzione degli stagionali agricoli che garantiscono la massima flessibilità per cui non vi è nessuna necessità di reintrodurre, in agricoltura, uno strumento del tutto improprio come il VOUCHER e così poco controllabile nel uso .
Approfittare dell’emergenza per tornare alla carica sulla vecchia e fallimentare ricetta della contrazione dei diritti e dei salari attraverso uno strumento di copertura del lavoro nero come risposta all’emergenza è deludente, per niente lungimirante e all’altezza della qualità dell’agricoltura delle Marche . Pensavamo che la lezione del recente passato fosse stata ormai recepita ma l’opportunismo cieco che viene riproposto ci dimostra che ancora c’è parecchio lavoro da fare.
Per questo Fai-Flai-Uila della Marche ritengono che la prossima e auspicabile fase post-emergenziale debba poggiarsi sulla valorizzazione dei diritti e delle tutele a favore dei lavoratori. È importante ricordare alle associazioni datoriali agricole che le produzioni di qualità non possono prescindere da un lavoro di qualità, ben tutelato e ben retribuito .
La sburocratizzazione per le imprese agricole non puo’ passare per la riduzione dei livelli di tutela per i braccianti , che mai come in questo momento hanno bisogno di veder rispettate le norme su salute e sicurezza, nei luoghi di lavoro e di avere contratti più stabili e duraturi.
Attrarre lavoratori in agricoltura è possibile ma solo se si garantiscono tutele economiche e contrattuali dignitose per chi lavora .

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