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La rinascita del basso Lazio attraverso la stazione Tav: Lunedì 30 giugno il convegno della Cisl a Ferentino

Pubblicato il 24 Giu, 2025

Tantissimi i protagonisti, a cominciare dal Vice Premier e ministro degli esteri Antonio Tajani, dal Governatore Francesco Rocca e dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Luigi Sbarra. Enrico Coppotelli: “E’ in gioco il futuro dei territori, si può fare”.

“La rinascita del Basso Lazio. Il futuro della mobilità con la Stazione Tav”. Questo il titolo del convegno che si terrà lunedì 30 giugno, a partire dalle ore 9.30 presso le Terme Pompeo. Organizzato dalla Cisl Lazio. Ci saranno tutti, ma proprio tutti. L’obiettivo è unire le forze e creare le condizioni affinché l’importante infrastruttura possa essere realizzata, in un contesto di sistema con un profilo di opera di bacino. 

Con la prospettiva del Basso Lazio: le province di Frosinone e di Latina insieme dunque. A introdurre e coordinare i lavori Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio. Presenti Antonella Valeriani e Roberto Cecere, segretari generali, rispettivamente della Cisl Frosinone e della Cisl di Latina.

Questi gli interventi nell’ordine: Antonio Tajani (vicepresidente del consiglio e ministro degli Esteri), Francesco Rocca (presidente della Regione Lazio), Antonello Aurigemma (presidente del consiglio regionale del Lazio), Luigi Sbarra (sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri), Claudio Durigon (sottosegretario di Stato al ministero del lavoro), Nicola Calandrini (presidente della commissione bilancio del Senato), Claudio Mancini (deputato), Massimo Ruspandini (deputato), Salvatore De Meo (eurodeputato), Nicola Ottaviani (deputato), Piergianni Fiorletta (sindaco di Ferentino), Riccardo Mastrangeli (sindaco di Frosinone), Matilde Celentano (sindaco di Latina), Enzo Salera (sindaco di Cassino), Luca Di Stefano (presidente della Provincia di Frosinone), Gerardo Stefanelli (presidente della Provincia di Latina), Fabrizio Ghera (assessore regionale), Pasquale Ciacciarelli (assessore regionale), Giovanni Acampora (presidente della Camera di Commercio Frosinone-Latina), Marco Dell’Isola (magnifico rettore dell’Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale), Giuseppe Cangemi (vicepresidente del consiglio regionale), Laura Corrotti (presidente della commissione regionale all’urbanistica), Alessia Savo (presidente della commissione regionale alla sanità), Enrico Tiero (presidente della commissione regionale allo sviluppo economico), Sara Battisti (presidente della commissione regionale ai Piani di zona), Gianluca Quadrini (presidente del consiglio provinciale di Frosinone), Daniele Leodori (consigliere regionale), Daniele Maura (consigliere regionale), Emanuela Droghei (consigliere regionale), Corrado Savoriti (presidente Unindustria Frosinone), Fausto Bianchi (presidente Unindustria Latina), Guido D’Amico (presidente nazionale di Confimprese Italia), Domenico Beccidelli (presidente Federlazio Frosinone), Samuel Battaglini (vice presidente nazionale di ANCI Giovani), Antonio Pompeo (già presidente della Provincia di Frosinone).

 Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl Lazio, dice: «La nostra stella polare è stata sempre questa: la realizzazione della Stazione Tav di Ferentino-Supino rappresenta un punto di svolta cruciale per il futuro della nostra regione. E in questa partita a giocare da protagonista dobbiamo essere tutti, in una prospettiva di Basso Lazio. Parliamo di un’infrastruttura che sarebbe collocata lungo la linea di alta velocità Roma-Napoli, in grado di fungere da importante snodo per il trasporto ferroviario, ma in grado pure di incidere sulla pianificazione urbanistica e sullo sviluppo economico del Lazio. La stazione, infatti, è posizionata in un’area ad elevato potenziale in quanto circondata da zone industriali di primo piano a livello nazionale ed è collegata in maniera strategica con le principali arterie autostradali. Per illustrare nel dettaglio tutti i vantaggi di una operazione di questa portata, abbiamo deciso di discuterne con i i principali e più qualificati stakeholder».

Aggiunge Coppotelli: «Teniamo presente che la Stazione dell’Alta Velocità collegherebbe la provincia di Frosinone al Nord Italia e all’Europa. Inoltre sorgerebbe nel cuore dell’area industriale di questo territorio. Rappresentando un fulcro insostituibile per le aziende un’infrastruttura del genere va declinata come opera di bacino, con un raggio di 80 chilometri. Nel senso che può e deve diventare un punto di riferimento intanto per l’intera provincia di Frosinone, ma poi anche per quella di Latina, il Molise, l’Abruzzo, l’Alta Campania. È il momento del salto di qualità. E questo vuol dire interloquire con chi ha il potere decisionale: Rfi e Ferrovie dello Stato. Fondamentale presentarsi nelle varie sedi con un progetto concreto e con l’indicazione delle risorse per realizzarlo. Questo significa rappresentare con determinazione le istanze di un territorio, il Basso Lazio, che ha una posizione geografica invidiabile e che quindi ha bisogno di un continuo potenziamento delle infrastrutture. Il convegno di lunedì rappresenta una tappa fondamentale. Ma intanto un risultato è già centrato: mettere tutti attorno allo stesso tavolo per far capire che l’opera serve per un bacino territoriale strategico e insostituibile».

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