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Protocollo emergenza climatica

Dopo un percorso di confronti avvenuti tra le Parti sociali convocate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, si è giunti alla sottoscrizione del “Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro”.

Siamo soddisfatti del risultato raggiunto, soprattutto per la natura del Protocollo siglato, che rappresenta un’importante base metodologica per promuovere intese volte ad affrontare, nei territori, nei comparti e nei contesti lavorativi, gli eventi climatici che mettono a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori. Si tratta del primo accordo nazionale su questo tema, raggiunto dopo numerosi tentativi falliti negli anni passati, nonostante l’emergenza climatica fosse già una realtà nel nostro Paese. Fino ad oggi, la regolazione di questi aspetti era affidata quasi esclusivamente alle ordinanze di Regioni ed enti locali.

Elemento determinate posto a cardine del Protocollo sono le indicazioni fornite per indirizzare la contrattazione, sui diversi livelli che si riterranno opportuni e necessari, favorendo quelle risposte specifiche e adeguate alle diverse esigenze, a partire dalle popolazioni lavorative, dalle mansioni e dagli ambiti nei quali vengono svolte.

Occorre porre in essere gli strumenti gestionali e operativi che la legislazione prevenzionale prevede, declinandoli sulla base delle priorità, non trascurando fattori quali l’invecchiamento e le diverse vulnerabilità. Tutti elementi particolari e determinanti che le ordinanze regionali e comunali, disponendo interventi orizzontali, non possono considerare.

Rilevante il ruolo riconosciuto alle Rappresentanze, soprattutto agli RLS/RLST, quali soggetti di necessaria interlocuzione per la definizione delle tutele prevenzionali. Centrale in questo senso il richiamo al favorire interventi che non fronteggino solo le emergenze in atto (ondate di calore), ma che pianifichino strategie e azioni di sistema per anticipare e programmare gli eventi di rischio futuri (alluvioni, grandinate ecc.).

Puntuale l’attenzione rivolta a tutti i contesti lavorativi, sia quelli outdoor che indoor. Se per un verso si dovrà porre particolare attenzione ad alcuni ambiti a maggior esposizione come agricoltura, edilizia, logistica; per altro verso non dev’essere dimenticato chi opera in ambienti chiusi dove le condizioni microclimatiche sono inadeguate, come cartiere, panifici, lavanderie industriali e ospedali.

Inoltre, il Protocollo quadro conferma l’attivazione degli ammortizzatori sociali per le emergenze climatiche. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha garantito, su nostra richiesta, l’estensione delle tutele anche alle platee oggi escluse come ad esempio i lavoratori stagionali dell’agricoltura, senza che il ricorso all’ammortizzatore sociale riduca le giornate utili alla maturazione della disoccupazione. L’approvazione del provvedimento verrà inserito nel primo strumento normativo utile.

Di valore, su impulso della CISL, il richiamo agli appalti, soprattutto in edilizia, per garantire tutele a tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti, inclusi i datori di lavoro operativi sui cantieri, come anche il potenziamento degli incentivi INAIL per sostenere, in modo continuativo e pluriennale, le imprese che investono nel miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro.

Anche ai fini della semplificazione procedurale, il Protocollo verrà recepito da uno specifico decreto del Ministero del Lavoro. Il provvedimento prevederà la possibilità di allegare alla richiesta di ammortizzatore da parte delle aziende interessate gli accordi stipulati dalle parti sociali, con le indicazioni relative ai periodi di sospensione del lavoro per fronteggiare l’emergenza climatica. Inoltre, il Ministero si è dato l’obiettivo di raccogliere tutti gli accordi che scaturiranno dal Protocollo.

Il tavolo di confronto proseguirà nelle prossime settimane e avrà come oggetto l’esame di una specifica bozza di decreto sui temi della salute e sicurezza sul lavoro.

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