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Legge di Bilancio. Sit in a Roma il 19 novembre dei sindacati firmatari del CCNL istruzione e ricerca per chiedere modifiche alla manovra

È necessario modificare in diversi punti il disegno di legge di bilancio per il 2026, per vedere riconosciuta una centralità del sistema di istruzione e formazione che preveda anche una più decisa valorizzazione del lavoro di tutto il personale.
È quanto chiedono i cinque sindacati firmatari nei giorni scorsi dell’intesa sul rinnovo del CCNL istruzione e ricerca per il triennio 2022/24 in una lettera inviata a tutti i gruppi parlamentari, nella quale sono contenute numerose richieste di integrazione, correzione e modifica al disegno di legge sulla manovra per il 2026.
A sostegno delle loro richieste, i cinque sindacati hanno anche organizzato per mercoledì prossimo, 19 novembre, un sit in a Roma, in piazza Vidoni, nei pressi del ministero della Funzione Pubblica, in programma dalle 14 alle 18.
“Chiediamo con forza – sostengono Ivana Barbacci (FSUR CISL), Giuseppe D’Aprile (UIL SCUOLA RUA), Elvira Serafini (SNALS CONFSAL), Vito Carlo Castellana (GILDA UNAMS) e Marcello PACIFICO (ANIEF) – che la politica non si limiti a essere prodiga di parole, come fa quando afferma di riconoscere la centralità e il ruolo strategico del sistema di istruzione e formazione, senza tradurre queste espressioni verbali in chiare e conseguenti scelte di investimento”. “Continua invece – proseguono i responsabili delle cinque organizzazioni – la pessima abitudine di far prevalere una logica di mero contenimento della spesa, come se scuola e formazione fossero un costo e non una risorsa da sostenere per il bene del Paese”.
No agli interventi che riducono organici e possibilità di sostituzione, in direzione diametralmente opposta a quella che si dovrebbe seguire per mettere il sistema in condizione di agire più efficacemente in situazioni di sempre maggiore complessità. Più risorse per i prossimi rinnovi contrattuali, perché si possa fare un altro passo significativo verso un riallineamento dei trattamenti economici del personale, penalizzato rispetto ad altri settori della Pa, per non parlare dei confronti internazionali.
Servono risorse specificamente finalizzate, da rendere immediatamente disponibili ai tavoli del negoziato per il triennio 2025/27, che i cinque sindacati puntano a chiudere positivamente entro e non oltre il prossimo anno. Servono anche risorse che permettano di proseguire in direzione di una perequazione dei trattamenti normativi ed economici fra personale di ruolo e precario, a partire dalla card docenti di cui si chiede un rifinanziamento per mantenerne inalterato per tutti l’attuale importo.
“Crediamo che la sollecitazione alle forze politiche attraverso richieste puntuali e argomentate – concludono i promotori della manifestazione del 19 novembre – sia la via più giusta da seguire per ottenere modifiche necessarie alla legge in discussione, rispetto al cui percorso parlamentare un’azione di pura protesta rischia di rivelarsi tardiva e di nessuna efficacia”.

Leggi la nota inviata unitariamente ai gruppi parlamentari di Camera e Senato da FSUR CISL, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, GILDA
UNAMS e ANIEF.

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