(…) “L’azione della Cisl ha prodotto un rilevante intervento a sostegno del ceto medio. Si danno prime risposte su salari, produttività, famiglia e integrazione. Sono positive la tassazione agevolata sugli aumenti nei contratti nazionali e l’aliquota ridotta sui premi di produttività e sulla redistribuzione degli utili, anche se resta la mancata esclusione dei cosiddetti “contratti pirata” dai regimi agevolati. Abbiamo ottenuto la conferma della defiscalizzazione del lavoro a turni, notturno e festivo. Si va nel giusto anche con le risorse alla Zes unica”. (…) “C’è un vuoto grave e da colmare subito sui fondi per scuola, università e ricerca. Non ci piace l’irrigidimento dei requisiti per la pensione anticipata e la cancellazione, senza un confronto, di strumenti come “Opzione Donna”. Si deve rimetter mano al capitolo sulla non autosufficienza, grande assente, mentre la riduzione del diritto alla Naspi anticipata rischia di penalizzare i percorsi di autoimprenditorialità dei disoccupati”. (…) “Noi abbiamo fatto nostro, in coerenza con la nostra storia, l’appello alla coesione più volte rilanciato dal presidente Mattarella. La Cisl vuole parlare a tutti con proposte verificabili, non con vecchi e irrealistici slogan. Bisogna rafforzare il ruolo riformista della rappresentanza sociale nel governo di una società complessa come quella italiana. Cgil e Uil sono pronte a praticare questa strada? Significa cambiare il Paese in un clima di corresponsabilità, non accontentandosi di soffiare sul fuoco del malcontento, proclamando in maniera compulsiva scioperi che rischiano di renderli irrilevanti”.
“Meloni apra adesso il confronto su Salari e Patto sociale. Evitare la stagnazione” – Avvenire



