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Sicurezza. Colombini: “Occorre garantire un presidio in ogni realtà lavorativa, dalle micro alle grandi imprese, attraverso una rappresentanza sindacale competente”

“I recenti infortuni mortali, pur dovendo attendere gli accertamenti sulle cause che li hanno determinati, confermano come il fenomeno delle morti sul lavoro, degli infortuni e delle malattie professionali, sia altamente diffuso e drammaticamente compenetrato nel sistema lavoro”. Lo sottolinea il segretario confederale della Cisl Angelo Colombini.

“Un ragazzo in alternanza scuola-lavoro, un operaio di 65 anni, un addetto di una stamperia, momenti della vita diversi, contesti e rapporti lavorativi differenziati, da Udine a Torino a Pomezia. Ad un mese dall’entrata in vigore dei provvedimenti governativi e dal piano di intensificazione dei controlli nei luoghi di lavoro, da parte degli organi di vigilanza, ai quali è stato disposto una più forte collaborazione e diffusione di interventi, il drammatico bollettino quotidiano non sembra cambiare.

Oltre a non abbassare la guardia attraverso le ispezioni degli organi competenti, proseguendo ad investire sulla prevenzione, occorre garantire un presidio in ogni realtà lavorativa, dalle micro alle grandi imprese, attraverso una rappresentanza sindacale competente, ma serve anche una assunzione di responsabilità collettiva da parte della società civile.

Il governo deve definire al più presto una Strategia Nazionale in materia di Salute e sicurezza, un sistema di qualificazione delle imprese, (es. patente a punti) ed aggiornare la Legge 81/2008, inoltre, deve realizzare una campagna straordinaria sulla sicurezza e sollecitare attraverso gli organi di vigilanza e controllo ispezioni nei cantieri pubblici delle grandi opere ed in tutti i luoghi di lavoro.

La concretizzazione della formazione per tutti i datori di lavoro, un’adeguata organizzazione del lavoro che metta in relazione mansioni, età, competenze e salute, rappresenterebbero un passo determinante per un cambiamento radicale nel sistema di prevenzione.

La ripresa e la ripartenza, la crescita del PIL e gli incentivi economici devono essere linfa che alimenta il sistema lavoro, non a discapito di vite umane, di sofferenza per famiglie e persone”.

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