“A Stellantis chiediamo chiarezza. Vogliamo sapere quale è la mission produttiva, quali sono i progetti industriali dell’azienda nel nostro Paese, quali le prospettive occupazionali e produttive, quanti e quali modelli vuole produrre in Italia?”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra al Consiglio generale della Cisl Milano Metropoli sottolineando che “sarebbe inaccettabile un disimpegno negli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano. Nessuno vuole aprire conflitti o fare guerra ad una multinazionale. Ma nemmeno si possono accettare toni vicini al ricattato. Il muro contro muro non porta da nessuna parte. Si apra subito un confronto serio e di prospettiva che porti ad un patto tra governo, impresa e sindacati confederali per il rilancio del settore auto in Italia”- ha sottolineato ancora. Si è quindi espresso sul tema delle privatizzazioni: “Vogliamo vederci chiaro sul piano di privatizzazione del Governo a partire da Poste, Ferrovie, Eni, Enel. Terremo la guardia alta contro ogni operazione finalizzata solo a far cassa e contro ogni rischio sul piano della tenuta occupazionale, perdita della competitività, compressione della dinamica degli investimenti, scadimento della qualità, dell’universalità e dell’integrazione dei servizi. Si proceda con la razionalizzazione della spesa improduttiva, recuperando risorse da sprechi e sperperi. –ha detto. “Si intervenga sui miliardi di fondi erogati e distribuiti a pioggia, riordinando il sistema degli incentivi e trasformandoli in sostegno a lavoratori, pensionati e alle imprese che applicano i contratti, fanno contrattazione decentrata, li rinnovano alla scadenza. E si introduca un Contributo di solidarietà per le multinazionali di logistica ed economia digitale, per i colossi della farmaceutica. Occorre alzare il prelievo dalle grandi rendite immobiliari e finanziarie e soprattutto avviare una vera lotta ad evasione ed elusione”- ha aggiunto.
Infine sul “dramma delle morti sul lavoro” per Sbarra “importante che Sanremo abbia ricordato ieri sera questa piaga autentica del Paese. La sicurezza e la qualità del lavoro sono un diritto di tutti. Ma bisogna aumentare le ispezioni e incrementare gli ispettori, inasprendo le sanzioni penali, investendo su prevenzione, informazione e formazione a partire dalla scuola. Bisogna mettere l’innovazione tecnologica al servizio delle banche dati, istituendo una patente a punti per qualificare le imprese, promuovendo forme di partecipazione che diano ai delegati dei lavoratori più poteri decisionali e di controllo” – ha concluso.
