!7 Ottobre 2019 – Con il DL 14/10/19 n. 111 (Guri 14 ottobre 2019), cosiddetto decreto ambiente, approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, viene prevista entro 60 giorni l’emanazione del Programma strategico nazionale per il contrasto ai cambiamenti climatici e il miglioramento della qualità dell’aria. Vengono poi introdotte alcune prime misure di contrasto ai cambiamenti climatici e per la riduzione delle emissioni inquinanti, nelle sole città metropolitane, come la previsione di bonus per l’acquisto di abbonamenti del trasporto pubblico a seguito della rottamazione di veicoli euro 3 o di motocicli, il finanziamento di progetti per il trasporto scolastico non inquinante e per la riforestazione.
Altre norme provvedono per la struttura operativa del commissario alle discariche, alla pubblicità dei dati ambientali e alla incentivazione per la vendita dei prodotti sfusi o alla spina. È stata aggiunta alla fine la previsione della proroga per la restituzione della cosiddetta “busta paga pesante” (restituzione delle ritenute fiscali sospese e non versate a causa degli eventi sismici) nelle zone terremotate.
Il decreto tuttavia è stato decurtato di diverse misure importanti rispetto alle prime versioni, in particolare sono venute meno: la questione del cosiddetto End of Waste (fine della qualifica di rifiuto) rinviato in altro decreto; la riduzione e rimodulazione dei Sussidi ambientalmente dannosi, rinviata alla legge di bilancio; il programma di promozione dei temi ambientali nelle scuole; la riformulazione delle norme sugli incidenti in discarica; la creazione delle Zone economiche speciali nei Parchi nazionali.
Nell’insieme, per quello che è rimasto nel decreto, la Cisl paventa il rischio che abbia uno scarso impatto sull’economia reale. Inoltre tutte le misure sono limitate nel tempo.